La felicità in Italiano. "Bravi, concreti e intensi: la classifica non ci piaceva e ci ha dato più carica»

La soddisfazione del tecnico: "E’ un successo veramente importante. Dedicato a chi nella nostra città sta continuando a spalare nel fango". .

di MASSIMO VITALI -
30 ottobre 2024

"E’ una bella vittoria, che dedichiamo col cuore in mano a chi a Bologna sta ancora spalando nel fango", dice con orgogli Vincenzo Italiano. Dentro questa dedica c’è tutto: la liberazione dei tre punti che non arrivavano, una risposta indiretta al presidente del Milan Scaroni, la soddisfazione nel toccare con mano che la sua creatura finalmente cresce.

"Oggi abbiamo giocato una partita concreta e intensa fino al novantesimo – gongola il tecnico – meritando di portare a casa tre punti che sono molto importanti per la classifica".

Già, proprio la classifica sembra essere stato il pungolo per uscire dal guscio del grigiore. "Il fatto di vedere una classifica non bella – dice – ci ha dato una spinta per mettere in campo le nostre qualità: palleggio, attenzione, concentrazione, concretezza. La voglia dei tre punti oggi l’ho vista subito negli occhi dei miei ragazzi". E’ una determinazione che si è tradotta in una buona produzione offensiva. "Per la quarta trasferta di fila riusciamo a segnare due gol e questo è un bel dato" rimarca il tecnico. Che non dimentica come il calcio finisca però per essere sempre figlio degli episodi: "Odgaard che indovina l’angolino indirizza la partita...". Bravo Jens, che nel nuovo ruolo di raccordo tra i due mediani e Castro riesce per la seconda volta a trovare la forza per entrare nel tabellino dei marcatori. "Odgaard mi sta piacendo soprattutto in fase di non possesso – dice –. Dà una grande mano al centrocampo e assicura equilibrio. Sono felice di come sta lavorando e questa posizione in campo potrebbe essere una soluzione per il futuro".

Intanto c’è finalmente da godersi il presente: senza dimenticare il futuro prossimo. "Questi tre punti ci devono dare autostima – ordina Italiano – per farci preparare al meglio una partita importantissima come quella di sabato col Lecce". Sottinteso: guai non raccogliere anche al Dall’Ara il frutto dei tre punti dopo aver espugnato Cagliari. Darebbe il senso di un’altra occasione non colta. Il resto è il racconto di un Bologna che ieri ha espresso sul campo una qualità complessiva che il Cagliari non ha. "Dopo i primi cinque-dieci minuti, in cui abbiamo un po’ sofferto, abbiamo preso le misure al loro centrocampo, siamo riusciti a ribaltare l’azione e a creare tante situazioni da gol". E pazienza se Castro e Ndoye hanno avuto le polveri bagnate. "Quando due dei quattro attaccanti vanno in gol – osserva saggiamente il tecnico – significa che abbiamo lavorato bene. Da due partite si sono sbloccati Orsolini e Odgaard, ma sono convinto che si arriveranno anche i gol di Castro e Ndoye".

Ma è tutto il Bologna, inteso come squadra, ad aver dato l’impressione di controllare la partita. "Le prestazioni non erano mai mancate – conclude Italiano –. Ma questa volta ci sono state quella concretezza in attacco e quell’attenzione in difesa che altre volte erano mancate. D’ora in avanti dovrà sempre essere così".

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