La mossa per i gol. Dallinga-Castro, la nuova coppia per sfondare

Italiano li ha provati insieme contro l’Empoli. La soluzione potrebbe essere presto riproposta.

di MARCELLO GIORDANO
8 settembre 2024
Italiano li ha provati insieme contro l’Empoli. La soluzione potrebbe essere presto riproposta.

Italiano li ha provati insieme contro l’Empoli. La soluzione potrebbe essere presto riproposta.

"Non è stata la mossa della disperazione". Così, Vincenzo Italiano, dopo il pari contro l’Empoli, rispondeva alla domanda circa l’impiego di Dallinga alle spalle di Castro nella ripresa. "E’ una soluzione che abbiamo provato e che avevo pensato di attuare, sapendo che l’Empoli nella ripresa si sarebbe abbassato. Non volevo lasciare Castro da solo in mezzo ai loro tre centrali di difesa".

E’ una soluzione provata e che potrebbe essere riproposta: due punte per risolvere il problema del gol, per dare peso a un attacco che ha fatto registrare numeri miseri in questo inizio di stagione: zero gol per Castro e Dallinga, zero gol su azione per la squadra rossoblù, a dimostrazione che il problema non è da ricercare solo negli interpreti, ma anche nello sviluppo della fase offensiva. Fin qui un gol per Orsolini su rigore e uno per Fabbian, da corner. Troppo poco. E allora le due punte potrebbero diventare mossa da non riservare solo all’Empoli. In fondo, Italiano, ha adottato spesso questa soluzione anche nella seconda parte della scorsa stagione, a Firenze, impiegando Beltran dietro a Bellotti. Probabilmente nel prossimo futuro potrebbe essere soluzione da adottare in corsa, contro formazioni che difendono a tre: ma potrebbe essere riproposta. In fondo, Dallinga è stato presentato come giocatore che può fare tutto, dalla punta al trequartista.

Anche per questo è arrivato Dominguez, oltre a Iling, nelle ultime curve del mercato: per poter considerare Odgaard a pieno titolo nel pacchetto delle punte centrali: e pure il danese è giocatore duttile, impiegabile sì da prima punta, ma pure alle spalle, ruolo in cui è stato impiegato già ai tempi dell’Az Alkmaar. Italiano, oltre al 4-3-3, studia la variante: il 4-2-3-1. Ai rossoblù manca un trequartista puro: ma aspettando Ferguson, Fabbian può essere impiegato da trequartista incursore e Urbanski come regista offensivo, con maggiori qualità di palleggio. E poi c’è la versione a trazione anteriore, con un attaccante alle spalle dell’attaccante: Castro e Dallinga in coppia, con l’olandese arretrato da seconda punta, o uno dei due con Odgaard a sostegno.

Aspettando i rientri dall’infermeria di Erlic e Casale e quello dalla nazionale di Lucumi per registrare la difesa, Italiano in questa sosta può iniziare a focalizzarsi per registrare gli equilibri della fase offensiva e provare a risolvere il problema del gol.

Da Como in poi, ci si attente che Dallinga si accenda e dimostri di essere calciatore pronto per la serie A, dopo l’investimento da 15 milioni più bonus più il 20 per cento sulla futura rivendita e provi a prendere in manol’attacco fin qui guidato dal diciannovenne argentino, che dopo l’ottima preparazione (4 gol in altrettante amichevoli) non ha inciso in campionato. Di certo, però servono più palloni giocabili per le punte, se è vero che Castro è stato messo in condizioni di calciare in porta in area due sole volte con Udinese e Napoli. Ecco perché Italiano pensa a entrambi, anche se non dall’inizio. Non ancora almeno. Ma con 28 gare da giocare da qui a gennaio, non è esclusa qualche sorpresa.

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