L’amarezza di Italiano. "Ci manca qualcosa a livello di concretezza. E anche in difesa»
Il tecnico sottolinea il gol del Monaco: "Puniti da una palla inattiva. Peccato perché dopo un primo tempo di sofferenza ci siamo rialzati. Volevamo regalare una gioia e i primi tre punti ai nostri tifosi". .
Dice Vincenzo Italiano in sala stampa: "Se oggi abbiamo perso vuol dire che qualcosa ci manca. Ma stiamo incontrando avversari forti, contro i quali mi sarei aspettato di soffrire di più".
Chi s’accontenta gode. Fin qui hanno goduto gli altri, che schierano squadre da Champions. Questo Bologna da Champions non lo è: questo sanciscono le prime quattro partite dei rossoblù nella Coppa dalle grandi orecchie.
C’è un pensiero sottinteso nelle parole di Italiano in sala stampa: ma che cosa pretendete da noi? E poi ci sono le sue parole testuali: "Oggi volevamo regalare la prima gioia da tre punti ai nostri tifosi e invece usciamo dal campo con una sconfitta. Evidentemente qualcosa continua a mancarci, a livello di concretizzazione in fase offensiva, ma anche dietro, dove abbiamo preso gol su palla inattiva".
Conclusione: "Peccato, perché dopo un primo tempo in cui abbiamo sofferto abbiamo giocato una grande ripresa e alla fine non avremmo meritato di perdere questa partita".
Questione di punti di vista, considerato che nel primo tempo solo le paratissime di Skorupski hanno tenuto in partita il Bologna. Dopodiché è vero che nella ripresa i rossoblù sono cresciuti in modo esponenziale, creando pericoli a non finire per la porta dei monegaschi. Ma la sostanza è la terza sconfitta maturata in quattro partite.
E’ un Bologna bello che non balla?, azzarda qualcuno in sala stampa citando una dichiarazione del compianto Mihajlovic.
"Speriamo di ballare da qualche parte – dice Italiano allargando le braccia –. Per adesso in Champions stiamo tenendo botta contro avversari fortissimi. Prendete il Monaco: ha una qualità e una fisicità importanti, ha due centrali di difesa che sono due animali e nonostante tutto siamo rimasti in partita fino alla fine. Ho appena rivisto con lo staff tre-quattro situazioni da gol in cui abbiamo sbagliato la scelta finale: anche i nostri avversari in quei casi hanno concesso, come noi nel gol dell’1-0, ma non avendo noi fatto gol la cosa non salta agli occhi".
Contraccolpi per il terzo ko in quattro partite di Champions, però, nessuno.
"Non vedo che cosa potrebbe comportare psicologicamente questa sconfitta – aggiunge, quasi infervorandosi –. Abbiamo giocato contro dei fenomeni, preparando la partita di fatto in ritiro, con pochissimo tempo per studiare i nostri avversari. Fino a ieri (lunedì per chi legge, ndr) Orsolini in allenamento camminava tanto era stanco, non pensavo nemmeno di poterlo mettere dentro nel finale. Questo per dire che da una sconfitta come questa ci portiamo dietro solo cose che ci potranno far crescere. Domani torniamo al campo e ci mettiamo testa bassa a preparare la partita con la Roma".
Resta il rammarico per le occasioni sciupate: "Me le sono andate a rivedere e ci è mancata davvero pochissimo per fare gol". Anche il gol preso nel finale genera rimpianto: "Era da un po’ che non subivamo gol su palla inattiva".
Ma in fondo la spiegazione di una Champions da comparse è semplicissima: "Giochiamo contro squadre che sono superiori a noi". E in questi casi solo i fenomeni della panchina riescono a colmare il gap.
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