Napoli, vedi Ndoye e poi niente. Per i rossoblù Dan non si muove
De Laurentiis, alla ricerca dell’erede di Kvara, vorrebbe intavolare un discorso: ’no’ secco da Casteldebole

Dan Ndoye, 24 anni: l’esterno svizzero piace a tanti club, tra cui il Napoli (Schicchi)
A caccia di alternative dopo la cessione di Khvicha Kvaratskhelia, il Napoli bussa alla porta del Bologna per Dan Ndoye: niente da fare, la dirigenza rossoblù non ha aperto all’interessamento. L’ad Claudio Fenucci era stato chiaro alla vigilia del mercato: "I pezzi pregiati della squadra non partiranno a gennaio, non li tratteremo. Non è nella politica del Bologna vendere giocatori importanti a metà del campionato". Il concetto è stato ribadito alla dirigenza partenopea e rafforzato: il Bologna insegue l’Europa e una conferma all’interno delle competizioni continentali per dimostrare di aver alzato l’asticella e aver cambiato status e non si priverà di Ndoye. Non è non è una questione di cifre, insomma.
Da Napoli è stata fatta filtrare la valutazione di 30 milioni per il calciatore svizzero, ma i club non sono arrivati a parlare di denari e non ci sono soldi sul tavolo: alla richiesta di informazioni e di fronte alla volontà azzurra di approfondire il Bologna non ha dato spiragli. Ndoye non è comunque una prima scelta dopo la cessione della stella georgiana per il Napoli, che insegue Garnacho, Zhegrova e Adeyemi. E’ un giocatore nella lista di Conte e del diesse Manna, anche perché in prospettiva sono convinti che possa fare l’esterno a tutta fascia qualora il tecnico volesse tornare alla difesa a 3. Ma è una primissima scelta per il Bologna e Italiano, che gli ha ridato fiducia nelle prime partite dell’anno, cercando la miglior condizione del suo esterno. Ndoye rimarrà a Bologna, però, almeno fino all’estate, quando sarà uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato insieme a Beukema, Lucumi e Castro.
Ora urge ritrovarlo nella miglior condizione. Impalpabile con la Roma, in difficoltà anche a San Siro, dove lo scorso anno, in Coppa Italia, fu eroe nel passaggio del turno. Manca gamba e motore, allo svizzero, che non riesce a prodursi negli strappi e negli allunghi a cui ha abituato pubblico e addetti ai lavori: l’infortunio patito alla caviglia con la Fiorentina il 15 dicembre ha lasciato il segno. Sfortuna vuole che l’infortunio fosse arrivato nel momento migliore. Perché tanto a Torino con la Juve, quanto in casa con il Venezia, era stato il migliore in campo: palo e gol ai bianconeri, giocando a destra al posto dell’infortunato, doppietta nella gara precedente con i lagunari, dove aveva rotto il ghiaccio dal dischetto (Castro gli aveva ceduto il pallone) per poi concedere il bis nella ripresa su assist di Orsolini e dopo aver dirottato sulla corsia sinistra. Con la Fiorentina, la distorsione. Da allora, Ndoye sta cercando di ritrovare quello smalto, soprattutto a livello fisico. Perché è di quello che ha bisogno Italiano per aumentare i giri del motore del Bologna. Ndoye è con Dominguez tra i pochi a saltare l’uomo, creare la superiorità numerica e spaccare le difese. Italiano insiste, a caccia della sua miglior condizione per la rincorsa all’Europa.
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