Niente miracolo Italiano. Il Liverpool non fa sconti. Bologna esce a testa alta

I Reds la sbloccano subito con Mac Allister, i rossoblù giocano senza paura ma nella ripresa devono arrendersi a Salah dopo una buona prestazione.

di Redazione Sport
3 ottobre 2024
Il gol dell’argentino Alexis Mac Allister, 25 anni, che ha sbloccato presto la partita in favore del Liverpool

Il gol dell’argentino Alexis Mac Allister, 25 anni, che ha sbloccato presto la partita in favore del Liverpool

dall’inviato

Gianmarco Marchini

Il Bologna torna da Liverpool senza souvenir. A mani vuote, ma con una valigia più piena: dentro ci sono nuove certezze. Restare in partita per settantacinque minuti contro i Reds, tra le fiamme di Anfield, può capitare soltanto alle squadre vere. E i rossoblù lo sono diventati ormai da un po’ di tempo. Certo, non sono più il gruppo-champagne di Thiago Motta, quello di Calafiori, Ferguson e Zirkzee. Ma le bollicine su questo campo, sono poche le squadre a potersele permettere. Come aveva chiesto Vincenzo Italiano alla vigilia, il Bologna gioca a testa alta, senza paura. Anche se quel “You’ll never walk alone” che lievita dalla pancia di Anfield è un grido che emoziona e terrorizza al tempo stesso: un grido che schiaccia il campo e tantissimi avversari, spesso ancora prima che la partita cominci. Ma i rossoblù non sono venuti in gita sulle sponde del fiume Mersey. Tutt’altro. L’atteggiamento è serio, gli sguardi quelli giusti. Anche se le scelte di Italiano (Dallinga e Moro dal 1’) tradiscono forse qualche pensiero alla partita di domenica, in casa con il Parma, snodo cruciale di un campionato in cui i treni per l’Europa sono affollati. L’Europa della Champions, invece, non è un’ossessione: soltanto un meraviglioso viaggio da addentare fino in fondo.

Il Liverpool cerca punti per chiudere il prima possibile la pratica degli ottavi in questa nuova Champions versione extralarge. Il Bologna quello che cercava l’aveva già trovato arrivando ad Anfield. Arne Slot schiera la squadra delle grandi occasioni, con Salah e tutti i titolarissimi. L’avvio è forte come il vento che soffia da queste parti: non basta un cappuccio per ripararti. Dopo due minuti Posch salva sulla linea. Dall’altra parte, Dallinga segna, ma è offside. È una piccola puntura al gigante che reagisce subito. Palla dall’altra parte, affondo di Salah sul cui cross Mac Allister fa uno a zero. E’ soltanto l’undicesimo minuto. Il rischio è di un crollo verticale, anche perché il Liverpool sfonda da ogni parte, specie sulle fasce. Contro David Luiz e Salah, il terzino diventa uno dei mestieri più usuranti. Il Bologna, però, resiste e reagisce, sfiorando addirittura il gol al 33’ quando Ndoye, il rossoblù più a dimensione Champions, serve Urbanski che si fa parare da Allison un rigore in movimento. Nella ripresa, t’aspetti i Reds pronti a chiudere la pratica, ma il Bologna non glielo permette. Anzi: è Orsolini all’11’ a venire murato dal portiere brasiliano. La gara resta aperta, fino a che Salah fa quella giocata lì: rientro e sinistro imparabile sul palo lungo. E’ il 75’, la gara finisce lì. Ma il viaggio di questo Bologna è destinato a continuare.

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