Nuovo allenatore del Bologna: Italiano favorito, Tedesco insegue

L’allenatore viola potrà guardare al futuro solo dopo la finale di Conference League del 29 maggio. Per il ct del Belgio c’è un ostacolo non indifferente: gli Europei che si disputano in Germania

di MASSIMO VITALI
26 maggio 2024

Bologna, 26 maggio 2024 – Poteva finire meglio, con la caccia al terzo posto aperta fino all’ultimo e senza i veleni di una separazione traumatica che a Casteldebole ha fatto volare gli stracci e che sui social in queste ore ha preso le sembianze di una caccia senza esclusione di colpi al Motta promesso sposo alla Juve, di sicuro la destinazione meno digeribile per il tifoso rossoblù.

L’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano, il tecnico del Monza Raffaele Palladino e il commissario tecnico della nazionale belga Domenico Tedesco
L’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano, il tecnico del Monza Raffaele Palladino e il commissario tecnico della nazionale belga Domenico Tedesco

Addio a Thiago: partecipa al nostro sondaggio

E invece è finita con la qualificazione alla Champions League, un quarto posto sfumato ieri dopo la vittoria della Juve col Monza (anche il quinto è a rischio se l’Atalanta farà 3 punti nelle due partite che le restano) e con un abbraccio tra Thiago e i suoi ragazzi sul prato di Marassi che racconta meglio di mille parole l’empatia totale che in questi due anni si è creata tra i calciatori rossoblù e il loro demiurgo.

E’ un’empatia che non è bastata a far sì che Motta resistesse alle sirene bianconere, se sarà questo, come ormai sanno anche i muri, l’approdo del tecnico.

Ma la squadra in festa che si chiude in cerchio e saltella di gioia sul prato di Genova è la cartolina che tra trent’anni resterà del Bologna di Motta. Se resterà una diapositiva isolata o se viceversa rappresenterà il preludio di un ciclo vincente tra le grandi della A può deciderlo solo Saputo, il garante della cassa rossoblù che in quella cassa in dieci ha già versato quasi trecento milioni.

Si può obiettare: se il Bologna avesse chiuso il campionato al terzo posto di milioni ne sarebbero entrati 4 in più rispetto ai ricavi di un ipotetico quinto posto. Ma in questo caso le negligenze sono state doppie: Motta ha mollato gli ormeggi nei venti minuti finali della sfida con la Juve e presentato una squadra imbottita di riserve col Genoa, il club ha avallato la festa Champions nell’antivigilia di un’ultima partita decisiva per la classifica. Ma tant’è, a rodersi il fegato per quello che poteva essere e non è stato si corre il rischio di fare come lo stolto che guarda il dito senza accorgersi della luna.

Il presidente Joey Saputo: a breve la scelta del tecnico per il post Motta (foto Schicchi)
Il presidente Joey Saputo: a breve la scelta del tecnico per il post Motta (foto Schicchi)

Della serie: godiamoci la Champions. Resta il fatto che da venerdì notte Motta rappresenta il passato e il Bologna ha l’obbligo, non solo il diritto, di voltare in fretta pagina. E’ un obbligo a cui il club avrebbe adempiuto volentieri già da tempo. Ma le intenzioni di Thiago di percorrere altre strade erano chiare da mesi e già fin dal mercato di gennaio Sartori e Di Vaio avevano, legittimamente, sterzato su operazioni ‘societarie’, non allineate con i desiderata del tecnico.

Gennaio è anche il mese in cui a Casteldebole avevano drizzato le antenne, avendo fiutato l’abboccamento tra Motta e la Juve. Saputo invece fino a giovedì confidava ancora di poter convincere Thiago a restare, una speranza che i dirigenti da tempo avevano abbandonato. E adesso la caccia al sostituto, che è una corsa contro il tempo.

Con Italiano, che resta in pole-position, si potrà parlare solo dopo la finale di Conference League tra Fiorentina e Olympiakos (29 maggio): con Palladino e Di Francesco, in teoria, già nelle prossime ore, così come con i liberissimi Sarri e Pioli.

Poi c’è la pista Tedesco, il ct del Belgio che però è impegnato nell’Europeo di Germania. E questo non è un ostacolo da poco.

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