Occhio Bologna: è divieto di sosta. Italiano atteso da 7 gare in 21 giorni

Sabato inizia il tour de force: dal Genoa al Lecce, con in mezzo le sfide di Champions con Aston Villa e Monaco

di MARCELLO GIORDANO
15 ottobre 2024
Occhio Bologna: è divieto di sosta. Italiano atteso da 7 gare in 21 giorni

Vincenzo Italiano mentre dà indicazioni in gara a Giovanni Fabbian (Schicchi)

Il Bologna si prepara a proiettarsi nell’ignoto: perché quello a cui andrà incontro nel prossimo futuro è esperienza sconosciuta all’ambiente. Dalla ripresa con il Genoa alla prossima sosta per le nazionali, che scatterà il 10 novembre dopo la trasferta all’Olimpico in casa della Roma, i rossoblù saranno chiamati ad affrontare 7 sfide: Genoa sabato a Marassi, Aston Villa martedì 22 a Birmigham, il Milan al Dall’Ara sabato 26, il Cagliari martedì 29 nel turno infrasettimanale di serie A, in Sardegna. Infine, Bologna-Lecce al Dall’Ara sabato 2 novembre, Bologna-Monaco martedì e Roma. Fanno 7 gare in 21 giorni, con 4 trasferte, alla media di una gara ogni tre giorni. In pratica, i rossoblù saranno chiamati a giocare senza mai allenarsi tutti assieme, con il ritmo così scandito: partita, defaticante e rifinitura, con i soli giocatori non impiegati nella gara precedente che potranno mettere lavoro nelle gambe e nella testa con il tecnico Italiano.

"Ci vuole un fisico bestiale", cantava il tifosissimo rossoblù Luca Carboni: e non c’è dubbio che i rossoblù dovranno dimostrare di averlo.

Se è stato tour de force, prima della sosta, ora non ci sarà tempo per respirare. Cinque gare di campionato e due di Champions: nessuna di poco peso. Perché i rossoblù sono in ritardo in campionato, a caccia del bis in trasferta e della prima vittoria casalinga in campionato e pure di punti in Europa, per tenere aperta la corsa ai playoff. Italiano dovrà attingere fino in fondo alla profondità della rosa: da Casale a Erlic, da Miranda a Holm, dal rientrante Pobega a Dallinga, fino a Odgaard, Iling e Karlsson: il tecnico avrà bisogno di tutti, compresi i giocatori arrivati nell’ultimo mercato che fin qui hanno faticato a integrarsi e i calciatori a caccia di rilancio e riscatto. L’eccezione potrebbe essere rappresentata da Dominguez, che la dirigenza avrebbe voluto prendere a gennaio, in un’operazione stile Castro: l’emergenza e le difficoltà di Karlsson hanno poi portato il Bologna ad anticipare i tempi, ma l’argentino è ritenuto sì talentuoso ma ancora in fase di studio.

In tutto questo, per fine mese, è in programma anche il rientro più atteso: quello di capitan Ferguson, uomo in grado di spostare gli equilibri, come dimostra la media punti con lo scozzese (Bologna da 71 punti e da terzo posto) e senza (da 41 punti, media salvezza). Ultima settimana tipo, quella in corso. Ma che tipo non è data l’assenza dei nazionali che rientreranno in buona parte giovedì, con l’eccezione di Lucumi (venerdì). Se i rossoblù avranno fisico e testa per reggere il ritmo dell’Europa lo dirà il prossimo futuro. E c’è da augurarsi che la risposta sia affermativa, perché in realtà il Bologna andrà avanti di questo passo anche dopo la sosta, fino al 15 dicembre.

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