Orgoglio di essere Italiano. "Il presidente Saputo sogna di restare in Europa. Vogliamo accontentarlo»

Il tecnico se la ride: "Cosa ho detto a Dallinga quando l’ho messo in campo?. Che era ora che facesse qualcosa di importante per farci vincere la partita. Avere un centravanti che ha fiducia nei propri mezzi è tutta un’altra storia".

di MASSIMO VITALI
22 dicembre 2024
Il tecnico se la ride: "Cosa ho detto a Dallinga quando l’ho messo in campo?. Che era ora che facesse qualcosa di importante per farci vincere la partita. Avere un centravanti che ha fiducia nei propri mezzi è tutta un’altra storia".

Il tecnico se la ride: "Cosa ho detto a Dallinga quando l’ho messo in campo?. Che era ora che facesse qualcosa di importante per farci vincere la partita. Avere un centravanti che ha fiducia nei propri mezzi è tutta un’altra storia".

Felicità è vedere la festa dei milleduecento tifosi rossoblù arrivati a Torino. E’ aver regalato un Natale di gioia a Saputo, "un presidente – dice Vincenzo Italiano – che ha questo sogno di tenere il Bologna in Europa e che merita tutto il nostro sudore".

Felicità è anche vedere segnare Dallinga a 44 secondi dal suo ingresso in campo. Ci scherza su volentieri Italiano: "Che cosa gli ho detto quando l’ho messo in campo? Che era ora che facesse qualcosa di importante per farci vincere qualche partita. Fin qui Thijs ci era andato vicino, ma il fatto che adesso si sia sbloccato cambia tutto: avere un centravanti in fiducia è tutta un’altra storia".

Ha il sorriso del vincitore Italiano nella sala stampa dello stadio Olimpico. Ma non per questo intende far passare in cavalleria un primo tempo in cui il suo Bologna è sembrato la pallidissima copia della squadra ammirata nelle precedenti uscite.

"Ne parleremo tra di noi alla ripresa degli allenamenti – promette Italiano –. Il rigore sbagliato ci ha tolto qualche certezza: sono convinto che se quella palla fosse entrata le cose per noi sarebbero cambiate in meglio. Invece abbiamo giocato sotto ritmo, troppo lenti, senza attaccare la profondità. Cosa che invece abbiamo fatto nella ripresa, grazie anche ai cambi che hanno smosso l’inerzia della partita".

Bologna sesto in classifica e al settimo cielo: ma la perfezione per Italiano per definizione non può esistere. "Bisogna sempre lavorare per aggiustare le cose – osserva il tecnico –. Là davanti vanno tutti fortissimo e se vogliamo restare attaccati a quelli più bravi anche noi dobbiamo migliorare".

Quel verbo in conferenza stampa lo declinava spesso anche a inizio stagione, non sempre raccogliendone i frutti sul campo.

Ma il vento adesso è cambiato e un altro segnale è il fatto che il suo Bologna riesca a vincere anche le partite sporche come quella di ieri.

"Fino a un certo punto della stagione – ammette Italiano – eravamo bravissimi, una volta passati in vantaggio, a rimettere in gioco gli avversari. Adesso siamo cresciuti anche in questo, nel secondo tempo abbiamo usato la malizia, dimostrando di essere più maturi. E contro un Torino che dopo la vittoria di Empoli temevamo, perché non è facile fare tre punti su questo campo. Per questo dico che è una vittoria importante".

Così importante da valere un giorno in più di riposo per la squadra, in aggiunta ai tre già concessi ‘di default’. "Sì, i ragazzi si sono meritati un giorno di riposo in più, questo era il premio di giornata...", dice col sorriso il tecnico che ha dato appuntamento a tutti per giovedì a Casteldebole.

Nell’attesa "ci godiamo un Natale sereno e dopo qualche giorno di riposo ripartiremo ancora più agguerriti". Sperando che Dallinga si confermi l’alternativa a Castro che fino a ieri non è stata e che nel frattempo crescano anche i terzini.

"Castro oggi ha trovato un difensore sveglio come Maripan – dice Italiano –. Nella ripresa i terzini sono andati tante volte sul fondo. Holm? Troppo remissivo nel primo tempo, con la sua qualità può e deve fare di più". La perfezione, questa sconosciuta.

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