Orgoglio Italiano. "L’abbiamo cercata tanto. Spero che questa vittoria cambi l’umore del gruppo»
L’abbraccio con il patron Saputo: "Dopo Como non ci siamo risparmiati. Tutti i ragazzi si sono allenati con ancora maggiore determinazione. Ora, però, mi auguro di vederli arrivare al campo con facce diverse...".
L’abbraccio con Saputo, l’omaggio ai tifosi in curva. E quella scimmia invisibile che Vincenzo Italiano con la fiondata da fuori area di Castro si è finalmente scrollato dalla spalla.
"La prima vittoria ci era mancata tanto, l’abbiamo cercata spesso e l’avremmo anche meritata prima: magari però altre volte non abbiamo fatto tutto bene come oggi".
E’ questa la prima chiave di lettura del primo pomeriggio felice che gli viene in mente: ma non l’unica. "E’ una vittoria che arriva dal lavoro – dice il tecnico –. Dopo Como in allenamento abbiamo lavorato tanto per essere diversi da come eravamo stati quel giorno. Nello spogliatoio a fine partita ho visto i ragazzi davvero felici. E’ incredibile quello che può dare una vittoria: ma lo so, perché sono felice anch’io".
Tre punti fondamentali, non meno della spinta emotiva che può dare al gruppo il toccare con mano che la transizione dai lustri della scorsa stagione ai passi avanti di oggi è possibile.
L’osservazione in tal senso di Italiano è illuminante: "Mi auguro che con questa vittoria domani si possa arrivare al campo con facce diverse, credendo ancora di più in quello che facciamo". E’ la prova che quest’anno per il nuovo inquilino della panchina rossoblù il lavoro è doppio: allontanare dalla testa dei calciatori il fantasma ingombrante del paragone col calcio di Thiago e inculcare in quelle stesse teste concetti di gioco diversi.
"E’ una vittoria che dev’essere un’iniezione di fiducia e autostima per tutti – ordina Italiano –. Dobbiamo credere sempre più al fatto che siamo una squadra che ha nelle corde la qualità per arrivare in area avversaria e creare occasioni. Bravo Urbanski, che ha scelto il tempo giusto per segnare di testa nonostante sia più basso di me (sorride, ndr) e bravo Castro con quella giocata in cui ha messo la sua fantasia e il suo estro al servizio della squadra. E’ la qualità che stappa le partite e le annate e a questi due ragazzi la qualità non manca: hanno solo vent’anni, ma se giochi nel Bologna e fai la Champions quello che hai dento lo devi tirare fuori in fretta".
La qualità conta, il turnover pure: specie in una stagione che vedrà il gruppo impegnato su tre fronti. "Ci dobbiamo abituare alle rotazioni – osserva il tecnico – e qualcuno deve capire che può essere importante anche se non comincia la partita dall’inizio".
Gli chiedono quanto una vittoria possa cambiare lo stato d’animo di un gruppo. "Alla fine lavoriamo per quello, per vincere partite – ammette Italiano –. Poi non sempre lavorare bene basta. A volte fai una bella prestazione, come ha fatto Ravaglia, e commetti un errore: ma sono contento di quello che oggi ci ha dato Federico".
Futuro prossimo: "Ora bisogna dare continuità a quello che abbiamo fatto vedere oggi. Restiamo una squadra in costruzione, incontreremo ancora delle difficoltà, avremo degli alti e bassi: ma con tanti ragazzi nuovi bisogna avere pazienza e fiducia. Intanto oggi avevamo con noi millecinquecento tifosi che ci hanno dato una grande spinta".
Sì, le difficoltà non mancheranno. Ma la scimmia del non saper vincere una partita da ieri non c’è più.
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