Riecco Ferguson, bentornato capitano . Gol, carisma ed equilibrio per il Bologna
Oggi il centrocampista scozzese potrebbe finalmente tornare nella lista dei convocati dopo 199 giorni dal grave infortunio
Se domani sera Lewis Ferguson si accomoderà sulla panchina della Unipol Domus, a Cagliari, saranno trascorsi 199 giorni dall’infortunio al ginocchio di Bologna-Monza (era il 13 aprile) che per più di sei mesi ha tolto al Bologna l’highlander di Scozia uno e trino.
Ferguson è stato per il Bologna di Thiago Motta, e promette di esserlo anche per quello di Vincenzo Italiano, il bomber aggiunto che leva le castagne dal fuoco davanti alla porta, l’uomo-ovunque delle due fasi, offensiva e difensiva, ma soprattutto un trascinatore e un leader del gruppo non meno incisivo, per citare il trascinatore/leader di questo avvio di stagione, di Remo Freuler.
Non a caso Thiago Motta, dopo avere ruotato a lungo la fascia di capitano, nella scorsa stagione da dicembre gli affidò in pianta stabile i galloni da capitano, segno di una stima imperitura che forse, senza la rottura del crociato di aprile, avrebbe fatto sì che anche il suo nome, insieme a quelli di Zirkzee e Calafiori, fosse inserito nella lista dei desideri, mai esauditi, del Motta allenatore della Juve.
Questo non lo sapremo mai. Ciò che invece sappiamo è che l’infortunio al ginocchio datato 13 aprile ha fatto saltare al classe ‘99 scozzese 18 gare ufficiali in maglia rossoblù (15 di campionato più 3 di Champions League) e 9 con quella della sua nazionale. Con la Scozia Ferguson ha perso l’autobus dell’Europeo.
La ferita per il Bologna è invece scritta nei numeri: nelle 18 partite giocate senza il suo capitano i rossoblù hanno raccolto appena 3 vittorie. Ecco uno dei motivi per cui la possibilità concreta che oggi Italiano inserisca Ferguson nella lista dei convocati per Cagliari è un vento di speranza che soffia su un Bologna all’affannosa ricerca di punti pesanti in grado di puntellare la sua classifica. Non c’è a controprova, ma a Casteldebole giurano che Italiano avrebbe già convocato Lewis sabato con il Milan se la partita non fosse stata rinviata. Ragion per cui è facile pensare che il tecnico decida di farlo domani a Cagliari.
Se così fosse quella di Ferguson sarebbe una presenza per il momento quasi simbolica, in attesa che il centrocampista recuperi la brillantezza fatalmente perduta. Ma la fase della rieducazione da una rottura del crociato (nel suo caso con interessamento del collaterale) è un lungo viaggio e dopo avere solcato per mesi il mare dell’Isokinetic, adesso Ferguson vede finalmente un porto a cui approdare.
Per lui parlano i 7 gol segnati nella sua prima stagione in rossoblù e i 6 dell’ultima, quella che si è interrotta bruscamente dopo il contrasto con Birindelli al minuto 57 di quel Bologna-Monza datato 13 aprile.
Centonovantanove giorni dopo Ferguson è pronto a riannodare quel filo.
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