Saputo già a Casteldebole per la Champions: "Un traguardo storico per il Bologna"

Il presidente di ritorno dal Canada: “Voglio condividere questa gioia immensa con Thiago e i suoi ragazzi”. Nel 2015 Joey promise: "In 10 anni il club sarà ad alti livelli per Europa e scudetto". Ha investito 300 milioni e mantenuto la parola data

di MASSIMO VITALI -
13 maggio 2024

Bologna, 13 maggio 2024 – A braccia levate sotto lo striscione del traguardo c’è anche e soprattutto lui, Joey Saputo, il magnate canadese senza i cui milioni tutto questo non sarebbe stato possibile. Il presidente rossoblù è arrivato questa mattina a Casteldebole per festeggiare la Champions League.

Saputo "Un traguardo storico per il Bologna"
Saputo "Un traguardo storico per il Bologna"

"Sto rientrando a Bologna in queste ore per festeggiare insieme a tutta la città questo traguardo storico – il messaggio che il numero uno rossoblù ha veicolato ieri sera alle 23 sui canali ufficiali del club –. Il Bologna torna in Europa e lo fa qualificandosi alla competizione più importante, la Champions League, sessant’anni dopo la partecipazione all’allora Coppa dei Campioni. Io e la mia famiglia vogliamo condividere questa gioia immensa con Thiago e i suoi ragazzi che hanno compiuto un’impresa memorabile, con tutti i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori del Bologna che lavorano ogni giorno per il bene del club e in maniera particolare con tutti i nostri fantastici tifosi, che meritano questa soddisfazione più di ogni altro perché sono stati sempre al fianco del Bologna, anche nei momenti più difficili della nostra storia".

300 milioni investiti

Dalle tasche di Saputo in dieci anni sono usciti trecento milioni, serviti dapprima a riacciuffare la serie A al primo colpo e successivamente a porre le basi per un ritorno in Europa che lo stesso Saputo, nei mesi del suo insediamento, aveva promesso ai bolognesi. Nel 2015 Joey disse: "Punto a una crescita costante per riportare il club ai fasti del passato. E’ un percorso di dieci anni, alla fine dei quali il club tornerà a lottare per l’Europa League, per la Champions e per lo scudetto". Detto e fatto. Il viaggio è stato lungo e a volte un po’ piatto, anche se mai davvero pericoloso. Nell’unica stagione in cui la squadra ha visto da vicino il baratro della B, sotto la nefasta gestione Pippo Inzaghi (2018-19), è arrivato Mihajlovic a confezionare il miracolo della salvezza. Già, Sinisa. Anche con lui Saputo è stato un signore. Dopo avergli rinnovato il contratto a furor di popolo, e di risultati, all’indomani della scoperta della malattia il Bologna ha fatto la scelta più coraggiosa: rinnovare la fiducia a un allenatore che sul campo non poteva più essere il leone ruggente di sempre. Mihajlovic purtroppo ha perso la sua battaglia con la malattia, in compenso Saputo non ha mai perso il suo stile. Parco di parole, allergico ai riflettori, Joey fino allo scorso anno era un proprietario munifico che una volta al mese sbarcava a Casteldebole a farsi relazionare dal fido ad Claudio Fenucci. Poi, ad agosto, la svolta, con la scelta di piantare le tende all’ombra delle Due Torri, dove ha preso casa proprio in via Oberdan, a cento metri in linea d’aria dalla birreria, oggi scomparsa, in cui nel 1909 fu fondato il club. Fili della storia che si riannodano, allenatori e diesse che si passano le consegne.

Gli allenatori 

Nei suoi dieci anni da proprietario Saputo ha avvicendato sei allenatori (Diego Lopez, Delio Rossi, Roberto Donadoni, Pippo Inzaghi, Sinisa Mihajlovic e Thiago Motta) e cinque uomini mercato (Filippo Fusco, Pantaleo Corvino, Riccardo Bigon, Walter Sabatini e Giovanni Sartori). Il numero uno rossoblù ha visto anche il restyling del Dall’Ara piantarsi tra le secche della burocrazia e rallentare il passo dopo i forti rincari delle materie prime che hanno moltiplicato i costi dell’impresa. Lo stadio provvisorio partirà? E il Dall’Ara avrà un nuovo volto? Intanto ha un nuovo volto il Bologna, con quell’appeal internazionale che piace tanto all’uomo di Montreal.

Trecento milioni dopo il suo sbarco in città Saputo può togliersi lo sfizio di banchettare con le big d’Europa senza complessi da ‘parvenu’. Le idee ci sono, gli uomini per attuarle pure, per non parlare delle risorse. Uniti si vince, diceva il super tifoso Gianni Morandi. "Natur a san un quel soul", disse invece anni fa Saputo in un videomessaggio da Montreal, traducendo liberamente da ‘We are one’. Chissà se nel frattempo ha imparato che in dialetto bolognese noi si dice ‘nueter’. Nel dubbio il sindaco Lepore ha annunciato che proporrà la cittadinanza onoraria per l’uomo che può dare una stabile dimensione europea al suo Bologna.

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