Un Bologna a velocità Champions. Castro, Odgaard e Orso: Monza ko. Record di 33 punti, si sogna ancora

Gol-lampo di Maldini, poi la vittoria in rimonta: l’argentino e il danese ribaltano la gara, nella ripresa arriva il tris. Rossoblù mai così in alto dopo venti gare: il quarto posto della Juventus è a meno 4. Adesso testa al Borussia.

di GIANMARCO MARCHINI
19 gennaio 2025
La foto-ricordo dei rossoblù sotto la Bulgarelli è ormai una lieta abitudine (Schicchi)

La foto-ricordo dei rossoblù sotto la Bulgarelli è ormai una lieta abitudine (Schicchi)

Non è un sabato qualunque: è un sabato Italiano. Soprattutto, è sempre più il Bologna di Italiano. Trentatrè punti dopo venti giornate: non c’era mai riuscito nessun umano sulla panchina rossoblù, e nemmeno il marziano Thiago, partito il quale sembrava dovesse finire il mondo. E, invece, il domani l’ha ricostruito Vincenzo Italiano, con la dedizione di un artigiano che lavora l’argilla e non ha paura di sporcarsi le mani. Ha fatto i risvolti alle maniche e ha risvoltato anche un gruppo che aveva bisogno di trovare nuovo appetito, per esorcizzare la pancia piena da Champions.

Già, la Champions: una parola che da queste parti ci si era quasi ripromessi di dimenticare, per non restare delusi, come il nome di un amore estivo troppo intenso che sapremo tramonterà insieme al sole. Ecco, Italiano ha regalato una nuova alba a questa città che sa voler bene persino a chi non la degna di una carezza. Figuriamoci a questo laborioso siciliano, onesto nei modi e raffinato nelle idee. Il suo è un Bologna bello, a volte persino di più dello squadrone tornato nell’aristocrazia. Ma è soprattutto una squadra vera, seria, capace di imporre il pari all’Inter mercoledì e riproporsi ieri affamato nonostante un avversario modesto sulla tavola.

Forse l’approccio non è stato dei migliori, se dopo quattro minuti il Monza si ritrova in vantaggio con un lampo di Daniel Maldini, su capovolgimento di fronte. Ma è un falso allarme: il temporale al Dall’Ara non arriva. Castro al 23’ ha già rimesso il piano partita in equilibrio: movimento in area e colpo di testa da centravanti vero. Sesto gol in campionato, settimo in stagione: e il partito di quelli che ’Santi è bello, ma non bolla’ cala a picco nei consensi. Meraviglioso l’assist che pennella Orsolini, così come raffinatissimo è il sinistro che Odgaard, dieci minuti più tardi, imbuca sull’angolo lontano. Il Monza è già ribaltato, ma nel dubbio al 24’ della ripresa Orsolini stoppa un bel cross di Lykogiannis e di piattone sinistro batte Turati. Sette gol in campionato Orso, quattro il gigante danese, sei appunto, l’argentino. Nel giorno in cui, l’altro argentino, il ’cinno de oro’ Dominguez, ritrova una maglia da titolare, ma senza le bollicine a cui ci ha abituati. Nel dubbio, Benja firma un assist per il 2-1.

Un palo nel finale nega la gioia al sindaco De Silvestri, ma non cambia il senso di una gara che conferma come questo Bologna sia una meravigliosa creatura, un copione che funziona anche se cambiano gli interpreti. Ieri ce n’erano sei diversi rispetto a San Siro: rientrava Lucumi dalla squalifica, con i vari Ravaglia, Posch, Miranda, Ferguson e Dominguez. Non hanno brillato tutti, ma ha brillato il Bologna, che arriva sorridente martedì all’ultima spiaggia Champions contro il Borussia.

Comunque vada, la buona notizia è che l’altra Champions è lì a 4 punti, nelle mani di Thiago. Un motivo in più per andare a riprendersela.

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