Vincenzo Italiano: il confronto tra il suo Bologna e quello di Thiago Motta

Italiano riflette sul paragone con il Bologna di Motta e prepara la sfida contro la Juventus, puntando sui duelli individuali.

di MASSIMO VITALI
7 dicembre 2024
Vincenzo Italiano, 46 anni: il suo Bologna è a quota 21 punti in campionato (Schicchi)

Vincenzo Italiano, 46 anni: il suo Bologna è a quota 21 punti in campionato (Schicchi)

Vincenzo Italiano in sala stampa non sbatte mai i pugni sul tavolo e difficilmente esce dal solco del ‘politicamente corretto’. Però se ha un sassolino da togliere non lo lascia mai a lungo nella scarpa. Ieri il sassolino, che per lui a inizio stagione rischiava di trasformarsi in macigno, è stato il confronto tra il suo Bologna e quello di Thiago. Confronto inevitabile se dopo 13 partite di campionato il Bologna di Italiano oggi ha gli stessi punti, 21, che aveva un anno fa il Bologna di Motta. E per giunta con due cammini fotocopia: 5 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte. Quello che avrebbe tutta l’aria di un paragone lusinghiero non piace però a Italiano.

"La stagione scorsa del Bologna è stata incredibile, spettacolare e indimenticabile – é la premessa del tecnico –. Ma non va bene continuare ogni settimana con questo paragone perché si confrontano due situazioni che non saranno mai le stesse. All’inizio dissi che il mio modo di interpretare il calcio era molto simile al suo: però fermiamoci lì. Tanti calciatori importanti non ci sono più e abbiamo iniziato un percorso con tanti giocatori giovani che possono diventare importantissimi. Per me quindi la dobbiamo finire, anche perché se ci può essere uno che alla fine, tra virgolette, ne esce sconfitto quello sono io. Se riusciamo a ripetere il cammino dell’anno scorso saremo dei grandi campioni ma, con la coppa di mezzo e tutte le difficoltà che sono venute fuori, può capitare qualsiasi cosa".

Magari stasera capita di uscire con dei punti dallo Stadium, cosa che a lui, nei 5 precedenti tra Spezia e Fiorentina (altrettante sconfitte), non è mai successa. "In quello stadio per le mie squadre sono sempre state gare difficili", ammette Italiano.

Si prova a buttarla sul faceto: se batti la Juve per i bolognesi diventi San Vincenzo. "E se perdo?", dice lui col sorriso. Ma non è questo ovviamente il piano partita. "Con i ragazzi abbiamo studiato alcune situazioni di gioco per metterli in difficoltà – dice il pilota rossoblù –. Di sicuro ci siamo detti che contro le grandi dobbiamo cambiare marcia e mentalità, cosa che ci è riuscita solo con l’Atalanta. Di sicuro con la Juve determineranno molto i duelli individuali e la nostra capacità di sporcare tutti i palloni".

Thiago è un fantasma ingombrante, che torna a bussare alla porta quando a Italiano chiedono di commentare gli insulti a Motta che martedì in Coppa Italia col Monza un pezzo di curva ha scandito all’indirizzo dell’italobrasiliano. "E’ capitato anche a me in passato (con i tifosi dello Spezia dopo il suo passaggio-lampo alla Fiorentina, ndr) e non posso non dire che sono cori ingenerosi, ma mi fermo qua perché ognuno fa le proprie scelte" ammette Italiano, con un atto di lealtà più unico che raro e per questo ancor più apprezzabile.

Il resto sono carezze per Castro e Vlahovic, i due ‘nove’ che si sfideranno nella serata torinese. "Castro è una bellissima sorpresa. La concentrazione e la fame che mette in ogni allenamento dovrebbero essere da esempio per ogni giovane calciatore. Vlahovic ha la stessa fame e la stessa cultura del lavoro: con me a Firenze ha fatto sei mesi straordinari". Dusan contro Santi: Juve-Bologna passa molto da qui.

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