Lippi ringrazia Buffon: “Ha vinto perché è un ragazzo fantastico”

Il ct che vinse il mondiale con Gigi: “Tanti bei momenti insieme, anche nella Juventus. Dietro il grande campione c’è una persona speciale”

di ENRICO SALVADORI -
2 agosto 2023
Marcello Lippi e Gigi Buffon

Marcello Lippi e Gigi Buffon

Viareggio, 2 agosto 2023 – Stima, affetto, gratitudine. Tutti questi sentimenti sono nella testa di Marcello Lippi quando parla di Gigi Buffon, del suo Gigi Buffon. A maggior ragione adesso allorché il numero uno per eccellenza del calcio moderno ha deciso di dire basta con il campo a 45 anni, portandosi fieramente in dote un palmares che tutti gli invidiano con tra gli altri un titolo mondiale, dieci scudetti, sette Supercoppe italiane e una Coppa Uefa.

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Marcello, il grande Gigi non difenderà più una porta ma nel calcio resterà, anche perché il nostro pallone ha bisogno di lui.

“Innanzitutto devo dire grazie e complimentarmi con un grande persona che ha rappresentato tanto per me e per tutto il calcio italiano. Buffon è un uomo splendido, un professionista, un grande atleta. L’ho vissuto per venticinque anni alla Juventus e in Nazionale e ho potuto vedere giorno per giorno quanto questo ragazzo sia fantastico. Nelle sue doti tecniche, che conosciamo tutti, e anche a livello umano perché è stato fondamentale nel gruppo sia a livello di club che di nazionale. Se sono arrivati i risultati che sappiamo è anche per merito dei giocatori come lui”.

A proposito di Italia si ipotizza per Buffon un ruolo di capodelegazione nel gruppo di lavoro di Roberto Mancini. Un ruolo che è stato anche di un altro immenso Gigi del calcio italiano, Riva.

“Buffon è un professionista che sa far bene tutto quello che fa. Lo ha dimostrato come portiere di assoluto valore mondiale e lo farà nell’incarico dirigenziale che, secondo quello che si legge, gli verrebbe affidato. Del resto la cosa più naturale è che per lui ci sia un ruolo importante a livello federale per quello che ha dato e per quello che ha rappresentato. Darà ancora tanto all’Italia anche in questa veste. Ne sono sicuro. Non credo che voglia fare l’allenatore, anche nel caso che glielo proponessero. Me lo ha fatto capire più volte”.

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C’è un momento particolare della vostra avventura nella Juventus e nella Nazionale che è rimasto impresso nella mente di Marcello Lippi ?

“Tanti indubbiamente e tutti belli. Ad esempio il cammino con la Juventus costruita nell’estate 2001 con l’arrivo di Gigi, Lilian Thuram e Pavel Nedved che vince lo scudetto il 5 maggio 2002, grazie a loro e a tanti altri campioni che avevo a disposizione ai quali se ne sono aggiunti, con il tempo, molti altri come Fabio Cannavaro. Poi la magica notte di Berlino con il titolo mondiale. Indimenticabile. Un cammino esaltante dopo un inizio davvero difficile. Ma tutto il percorso che abbiamo compiuto in questi lunghi anni con Buffon è stato esaltante. Perché ti ricordi i momenti belli ma uomini-spogliatoio e grandi campioni come Gigi li senti in ogni frangente, nelle vittorie e nelle sconfitte. Sono un esempio per tutti”.

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