“Basta accordi con i sauditi”. L’accusa di 106 calciatrici (molte le italiane)

Lettera di fuoco alla Fifa: “Negano i diritti alle donne”

di PAOLO GRILLI -
22 ottobre 2024
Elena Linari, 30 anni, capitana della Nazionale femminile e giocatrice della Roma, fece coming out

Elena Linari, 30 anni, capitana della Nazionale femminile e giocatrice della Roma, fece coming out

Roma, 22 ottobre 2024 – Una poderosa azione di contropiede, un’avanzata compatta per i diritti delle donne: contestando a viso aperto la Fifa per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita. Centosei giocatrici da ventiquattro Paesi, in una lettera aperta inviata alla federazione internazionale del calcio, puntano il dito contro la partnership siglata sei mesi fa dalla massima istituzione del pallone e Aramco, compagnia petrolifera nazionale saudita. Un accordo che le atlete bocciano su tutta la linea, chiedendo al presidente della Fifa, Gianni Infantino, di annullarlo. Per le firmatarie, si legge nella missiva, “le autorità saudite hanno speso migliaia di milioni in patrocini sportivi per tentare di sviare l’attenzione dalla brutale reputazione del regime in materia di diritti umani, ma il trattamento delle donne parla da solo”. In una parola, ‘sportwashing’.

Ci sono numerose campionesse protagoniste del nostro massimo campionato tra le promotrici della clamorosa protesta, un affondo che prende forma un paio di giorni dopo la fine del faraonico torneo-esibizione di tennis che ha visto il trionfo di Jannik Sinner: la capitana della nazionale azzurra, Elena Linari della Roma, Katja Schroffenegger del Como, Norma Cinotti della Samp, Rachele Baldi e Francesca Durante dell’Inter, Tecla Pettenuzzo del Napoli. Poi la danese Junge Pedersen dell’Inter – tra le primissime ideatrici del messaggio – l’austriaca Georgieva della Fiorentina, la danese Skovsen del Napoli, la tedesca Krumbiegel della Juve.

Un super team che dice no, chiedendosi anche come sia possibile che giocatrici Lgbtq+, “molte delle quali sono stelle del nostro sport”, promuovano l’Arabia e Aramco. Anche la questione ambientale è centrale nella lettera alla Fifa. Aramco viene accusata di favorire con la sua attività il cambiamento climatico, “bruciando il futuro del calcio”. “Mentre tutti noi ne paghiamo le conseguenze, Riad fa profitti, con la Fifa come sua cheerleader”.

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