Champions League: il Milan cade a Zagabria 2-1

Baturina e Pjaca condannano i rossoneri ai playoff

di MATTEO AIROLDI
29 gennaio 2025
Dinamo Zagabria-Milan

Dinamo Zagabria-Milan

Zagabria (Croazia), 29 gennaio 2025 – Dopo cinque successi di fila, si interrompe la striscia di vittorie del Milan che perde 2-1 in casa della Dinamo Zagabria di Cannavaro (comunque eliminata) e fallisce l’obiettivo di entrare tra le prime otto della classifica, trovandosi costretto a disputare i playoff per agguantare un posto agli ottavi di Champions League. A indirizzare la serata un primo tempo da incubo dei rossoneri, che hanno iniziato la gara giocando in maniera troppo passiva e subendo il gol di Baturina per un grave errore di Gabbia. Al 39’, poi, la pioggia sul bagnato: il secondo giallo comminato a Musah che ha così lasciato i suoi in dieci per tutta la ripresa in cui il Milan ha però rialzato la testa pareggiando i conti con Pulisic al 53’. Un pari durato però appena 7’ perché al 60’ l’ex Fiorentina Pjaca ha riportato definitivamente in vantaggio una Dinamo poi capace di proteggere il risultato al cospetto di un Milan a cui è stato revocato un rigore inizialmente concesso e che nel finale non è più riuscito a pungere nonostante un buon forcing offensivo.  

Le scelte di Conceiçao e Cannavaro

Conceiçao deve fare di necessità virtù per via di una lunga lista di assenze e opta per il 4-3-3 schierando, nel pacchetto arretrato davanti a Maignan, Tomori nell’insolito ruolo di terzino destro. A fare reparto con l’inglese, la coppia di centrali Gabbia-Pavlovic e Theo Hernandez sull’out di sinistra. Musah, Fofana e Reijnders presidiano invece la mediana, mentre davanti c’è Pulisic, leggermente arretrato rispetto Leao e Morata. La Dinamo di Cannavaro risponde con un modulo simile a quello dei rossoneri: Torrente, Teophile-Catherine, Mmaee e Pierre Gabriel compongono la linea a quattro a protezione del portiere Nevistic. La diga davanti alla difesa è invece formata da Ademi e Misic, mentre Stojkovic, Baturina e l’ex Juventus e Fiorentina Pjaca fomano il trio di trequartisti alle spalle della punta Kulenovic.  

Primo tempo

Sin dalle prime battute, la Dinamo mostra maggior brillantezza e prova a mettere sotto pressione il Milan spingendo sulle fasce laterali. Ancora una volta, invece, gli uomini di Conceiçao giocano in maniera troppo passiva, facendo girare il pallone a ritmi eccessivamente compassati (Da Leao e Theo Hernandez sulla sinistra non arrivano acuti) e mostrando in generale poca lucidità in fase di finalizzazione. In copertura le cose non vanno di certo meglio perché i rossoneri sono spesso sbilanciati e al 19’ pagano un dazio carissimo quando Gabbia non riesce ad addomesticare un pallone all’apparenza innocuo e serve involontariamente a Baturina che si invola verso Maignan e lo fredda per l’1-0 croato. La rete dei padroni di casa non basta a pungolare l’orgoglio di un Milan che non reagisce, continuando a faticare nel decifrare la fase difensiva di una Dinamo molto ordinata e al 39’ si trova costretto a fare i conti con un’altra pesantissima tegola: già ammonito, infatti, Musah ferma con le cattive Stojkovic e rimedia il secondo cartellino giallo della sua serata lasciando in inferiorità numerica i rossoneri. Con l’uomo in meno, le cose rischiano di precipitare irrimediabilmente per la squadra di Conceiçao che pare alle corde e in chiusura di tempo arriva ad un passo dal capitolare nuovamente sull’imbucata di Baturina per Kulenovic che, tutto solo davanti a Maignan, non inquadra per un soffio della porta rossonera. L’attaccante della Dinamo, poi, spreca un’altra ghiotta opportunità in pieno recupero, ma anche in caso di rete tutto sarebbe stato vanificato dalla sua posizione di fuorigioco che di fatto grazia il Milan che manda in archivio un primo tempo da incubo limitando quantomeno i danni.  

Secondo tempo

Dopo l’intervallo Conceiçao decide allora di intervenire inserendo Chukwueze al posto di uno spento Morata e Terracciano al posto di Gabbia con Tomori che può così scalare nel naturale ruolo di centrale difensivo. Nonostante i cambi, però, anche l’inizio di ripresa è in salita per gli ospiti perché la Dinamo al 49’ approfitta di un Milan sbilanciato e in contropiede mette a segno con Stojkovic. La gioia croata dura però un fazzoletto di pochissimi istanti perché la rete viene annullata per un evidente tocco di mano di Baturina che si aggiusta il pallone ad inizio azione. Questa volta lo spauracchio scuote la squadra di Conceiçao che si butta in avanti e al 53’ pareggia i conti con Pulisic che riceve in area il suggerimento di un compagno e, con la complicità di un intervento non impeccabile di Nevistic manda in rete il pallone con un destro sul primo palo. Un pari che rischia di durare giusto un paio di minuti, poiché la Dinamo ha la forza di replicare nuovamente e al 55’ passa con Kulenovic, bravo a sorprendere alle spalle la difesa del Milan. Tutto viene però vanificato da una posizione di fuorigioco dell’autore dell’assist Pierre-Gabriel. Sono le prove generali del gol del controsorpasso che arriva sempre sulla corsia difensiva di destra del Milan, dove Pjaca riceve palla e fa partire un diagonale che supera l’incolpevole Maignan. Il match si infiamma e al 62’ arriva un altro episodio chiave: Leao raccoglie un suggerimento in profondità, si incunea in area e viene steso in area. L’arbitro Letexier ammonisce il portiere della Dinamo e fischia il calcio di rigore ma poi viene richiamato al var e torna sui suoi passi e revoca il penalty per un precedente (e all’apparenza veniale) tra Leao e Mmaee. Con il cronometro che scorre e i suoi in vantaggio, Cannavaro prova allora a coprirsi inserendo dal 70’ Rog e Ademi. I rossoneri, dal canto loro, tentano comunque il tutto per tutto alla ricerca di un pari prezioso e, dopo aver creato qualche grattacapo agli avversari con i tentativi di testa di Pulisic e Pavlovic, Conceiçao si gioca anche le carte Abraham e Okafor che provano a farsi vedere dalle parti di Nevistic senza tuttavia impensierirlo eccessivamente. Il finale è un arrembaggio rossonero dettato più dai nervi che dall’organizzazione tattica, il quale non paga però dividendi perché la Dinamo riesce a proteggere una vittoria che non basta comunque ai croati per evitare l’eliminazione ma soprattutto spinge il Milan al tredicesimo posto costringendolo ai playoff per puntare agli ottavi. Il tabellino: Dinamo Zagabria (4-5-2): Nevistic; Torrente, Teophile-Catherine, Mmaee, Pierre-Gabriel (dal 93’ Jakirovic); Ademi (dal 70’ Rog), Misic; Pjaca (dal 70’ Ristovski), Baturina (dal 93’ Mbuku), Stojkovic; Kulenovic. All. Cannavaro. Milan (4-3-3): Maignan; Tomori, Pavlovic, Gabbia (dal 45’ Terracciano), Theo Hernandez; Musah, Fofana, Reijnders (dall’82’ Okafor); Pulisic, Morata (dal 45’ Chukwueze), Leao (dall’82’ Abraham). All. Conceição. Marcatori: Baturina (Dinamo Zagabria 19’), Pulisic (Milan 53’), Pjaca (Dinamo Zagabria 60’) Note – Ammonizioni: Pulisic, Misic, Pjaca, Maignan, Nevistic. Espulsi: Musah (doppia ammonizione).

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