L’Inter si prende il derby di andata di Champions in 10 minuti: Dzeko e Mkhitaryan stendono il Milan

I nerazzurri piegano la squadra di Pioli nel primo atto della semifinale. Rossoneri pericolosi nella ripresa con il palo di Tonali. Gara di ritorno in programma martedì 16 alle 21

di MANUEL MINGUZZI -
10 maggio 2023
L'esultanza di Dzeko per il gol contro il Milan

L'esultanza di Dzeko per il gol contro il Milan

Milano, 10 maggio 2023 - Bastano dieci minuti nel primo tempo all’Inter per prendersi il derby, in ‘trasferta, nell’andata della semifinale di Champions League. Nel giro di tre minuti Dzeko e Mkhitaryan infilzano il diavolo rossonero prendendosi un doppio vantaggio in vista del ritorno. Grande primo tempo della squadra di Inzaghi che annichilisce il Milan di Pioli, emerso solo nella ripresa con un palo di Tonali. Ma potevano essere tre per i nerazzurri con il legno di Calhanoglu e due parate decisive di Maignan. Il primo round è per la sponda nerazzurra ma ci sono ancora 90 minuti da giocare e senza la regola dei gol in trasferta.

L'esultanza di Dzeko per il gol contro il Milan
L'esultanza di Dzeko per il gol contro il Milan

Choc Milan: Inter in dieci minuti

Pioli deve lasciare fuori Leao, al suo posto Diaz a sinistra con Saelemaekers a destra e Bennacer tra le linee, poi Krunic e Tonali dighe di centrocampo. Inzaghi sceglie invece la coppia Dzeko-Lautaro, mentre in mediana resta in panchina Brozovic per far posto a Calhanoglu con Mkhitaryan e Barella ai lati. Il primo tempo del Milani è scioccante per imprecisione, svagatezza e disattenzione. L’Inter infatti la indirizza nei primi dieci minuti, con intensità, energia, cattiveria e linee di gioco. Inzaghi ha preparato ottimamente la partita decidendo di attaccare subito la verticale per eludere qualsiasi tipo di pressione alta, e proprio andando dritti verso la porta i nerazzurri si prendono la fuga iniziale. Serve però un corner per il vantaggio ed è Dzeko, di mezzo volo, ad infilare la porta di Maignan con un pregevole sinistro. Forse uno dei suoi gol più belli per tempismo, tecnica e capacità di annusare la porta. Il Milan sbanda immediatamente, mentre l’Inter sente l’odore del sangue e ne approfitta. I rossoneri si aprono come il Mar Rosso e spalancano la porta agli avversari che in tre tocchi vanno al gol con Dimarco, in fuga a sinistra, finta di Lautaro e inserimento vincente di Mkhitaryan: 0-2. Spicchio ospite in visibilio totale. Ma il primo tempo potrebbe finire con un punteggio decisamente superiore, perché se il Milan prende due gol in 11 minuti l’Inter potrebbe fare il terzo al quarto d’ora quando il destro di Calhanoglu si stampa sul palo. Poi fioccano altre occasioni, come quella di Mkhitaryan che gira di destro a botta sicura ma colpisce debole e consente a Maignan la parata. Un altro episodio chiave sembra arrivare a metà tempo quando Kjaer, a testimonianza della confusione milanista, si fa infilare da una rimessa laterale consentendo a Lautaro di iinvolarsi verso la porta. Segue un contatto tra i due che porta l'arbitro a fischiare il rigore. Fortuna per il Milan che c’è il Var e l’onfield review che consente al direttore di gara di ravvedere una decisione sbagliata. Piove sul bagnato per i rossoneri che perdono Bennacer per un problema al ginocchio, dentro Messias, con l’inter che continua a rubare palloni e a infilarsi tra le linee ma senza approfittarne per il terzo: destro di Lautaro alto. E il Milan? Zero tiri in porta nel primo tempo e solo un velleitario colpo di tacco di Calabria. Lo zero a due all’intervallo appare quasi un affare date le brutture assortite rossonere.

Palo Tonali, Maignan superlativo

Il secondo tempo è di altro tenore, ci si attendeva una reazione milanista ed è arrivata. C’è maggiore intensità e ritmo nella manovra rossonera che riesce a schiacciare l’Inter nella propria metà campo, trovando subito due occasioni in avvio con due sinistri di Diaz e Messias che sibilano a lato. Stavolta è l’Inter ad essere in maggiore difficoltà nella fase di possesso, l’attacco alla verticale riesce meno, così come le uscite dal basso ben intercettate dal pressing altrui. A metà tempo il Milan produce il massimo sforzo, anche grazie all’ingresso di Origi per Saelemaekers, una scelta che permette a Pioli di poter occupare meglio l’area ma anche di trovare profondità dalla parte di Darmian. L’Inter ha comunque una occasionassima, quando Bastoni trova ancora la difesa milanista aperta incuneandosi per poi servire Dzeko, ma Maignan compie un miracolo. Inzaghi risponde con Brozovic per Mkhitaryan e, successivamente, con Lukaku e De Vrij per Dzeko e Dimarco, con l’olandese braccetto di destra per contenere Origi e Darmian largo a sinistra come quinto di centrocampo. Il Milan trova anche un palo su una azione ottimamente orchestrata da sinistra a destra, poi il tocco di Giroud per Tonali che è sfortunato nella conclusione a Onana battuto. I nerazzurri ritrovano però un po’ di ritmo grazie alla stazza di Lukaku che riconsente ai suoi di risalire il campo con palle lunghe sulla verticale e addomesticare meglio il possesso. Darmian e Lautaro hanno un paio di situazioni interessanti in area ma non ne approfittano, così Inzaghi prova a gestire anche la fisicità degli ultimi minuti con Gagliardini in campo in mediana e Correa davanti per la velocità in contropiede al fianco di Big Rom. I ritmi calano negli ultimi minuti, l’Inter ha speso molto e decide di amministrare il doppio vantaggio, mentre il Milan prova le ultime sortite soprattutto a destra per l’uno contro uno di Messias. Gagliardini ha una buona occasione in contropiede ma sceglie un dribbling di troppo facendo arrabbiare un quarto di San Siro, dall’altra parte una punizione di Hernandez sorvola mestamente la traversa. Squadre stremate verso il 90’, le ripartenze Inter sono lente e macchinose, le azioni milaniste senza idee e impacciate: la partita si imbruttisce. L’unico sussulto è un sinistro di Pobega, neo entrato, che finisce centrale tra le braccia di Onana. L’Inter invece non ha bisogno di forzare con il doppio vantaggio, anche se nel primo tempo potevano essere di più, e si accontenta del risultato accumulato. L'andata è di Inzaghi e del popolo nerazzurro, ma al ritorno il diavolo cercherà la clamorosa rimonta.

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