Lautaro Martinez salva l’Inter: contro la Real Sociedad finisce 1-1

Dominio spagnolo per un’ora: Bastoni sbaglia in avvio e Mendez punisce, poi Sommer salva tutto. La zampata dell’argentino nel finale regala il pareggio ai nerazzurri

di MANUEL MINGUZZI -
20 settembre 2023
L'esultanza di Lautaro Martinez

L'esultanza di Lautaro Martinez

San Sebastian, 20 settembre 2023 – L’inter soffre, e tanto, ma strappa un punto dalla difficile trasferta di San Sebastian contro una energica Real Sociedad. Un’ora abbondante di sofferenza, errore iniziale di Bastoni e vantaggio di Mendez, poi i cambi danno all’Inter una marcia in più e Lautaro, fin lì evanescente, pareggia all'85' per l'uno a uno finale. Sommer e la traversa hanno invece contribuito al punto evitando il raddoppio basco, ma nel finale l’Inter ha anche odorato la vittoria con una serie di mischie in area che potevano valere i tre punti. Il pareggio può comunque rappresentare un buon risultato per Inzaghi che ha visto i suoi soffrire sul forsennato pressing altrui e su un ritmo elevatissimo che in Serie A non è ancora presente. Dopo sessanta minuti di stenti Sanchez, Dimarco, Thuram e Frattesi hanno acceso la luce. Tra due settimane il Benfica.

Avvio da paura: in quattro minuti spagnoli avanti

Inzaghi sceglie Marko Arnautovic in attacco in coppia con Lautaro Martinez, a centrocampo Asllani sostituisce Calhanoglu mentre Carlos Augusto gioca al posto di Dimarco. In difesa esordio per Pavard. Real Sociedad con il tridente classico Oyarzabal, Barrenetxea, Kubo. L’inizio è da incubo per l’Inter visto che i padroni di casa creano tre occasioni da gol in quattro minuti, di cui una concretizzata. Prima fuga di Barrenetxea per la testa di Merino, Sommer neutralizza, poi il numero sette salta tutti e colpisce il palo da pochi metri, ma alla terza occasione, su sanguinosa persa di Bastoni al limite dell’area, la Real passa con Mendez che di sinistro trafigge la porta nerazzurra. Avvio choc per la squadra di Inzaghi che comunque non riuscirà a riprendersi nel corso del primo tempo. Inter in grande difficoltà dal punto di vista tecnico-tattico, la riaggressione alta della Real Sociedad impedisce spesso la risalita del campo palla a terra e i lanci lunghi verso Arnautovic e Lautaro sono preda dei difensori. In fascia qualcosina meglio con le sgroppate di Carlos Augusto e Dumfries, ma nulla di particolarmente utile per fare male al portiere Ramiro che vive un primo tempo di tranquillità. Non si può dire lo stesso della difesa interista, costantemente sotto pressione sulle scorribande di uno scatenato Barrenetxea e con un Brais Mendez sempre pericoloso nelle incursioni. Nella fase centrale i baschi rifiatano e consentono uno sterile possesso palla nerazzurro, poi nel finale di tempo nuova prorompente accelerazione e tre occasioni in cinque minuti. Le Normand sfiora il raddoppio in tuffo di testa su bel cross di Kubo, poi Oyarzabal coglie la traversa da centro area - ma era offside - infine un liberissimo Kubo, su dormita generale dell’Inter, impegna Sommer con un diagonale sinistro. Fortunatamente il primo tempo si chiude con un solo gol di svantaggio e per l’Inter rappresenta un affare considerando il poco calcio espresso e l’enorme difficoltà sul ritmo incessante della Sociedad. Arnautovic e Lautaro? Non pervenuti.

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Lautaro soffre, ma poi sigla il pari

L’avvio di ripresa non modifica lo spartito del match. Il pressing furibondo della Real Sociedad non si placa e fioccano immediatamente le occasioni dalle parti di Sommer. Si parte con una punizione dalla distanza di Mendez sventata dal portiere svizzero, ma è soprattutto sul successivo colpo di testa ravvicinato di Oyarzabal che arriva il miracolo a tenere a galla l’Inter. Inzaghi non vede una reazione dopo dieci minuti di secondo tempo e sceglie un triplo cambio con Dimarco, Thuram e Frattesi al posto di Bastoni, Arnautovic e Asllani, ma la partita non cambia, anzi i padroni di casa asfissiano ogni giocatore interista, coprono e rincorrono ogni possibile linea di passaggio e impediscono una manovra di qualità e di ordine. Al 65’ ci si mette anche una possibile espulsione errata. Barella viene stretto nella morsa di Brais Mendez e sembra reagire con un calcione, per Oliver è rosso diretto ma viene richiamato al Var per l’on field review. Il replay stabilisce che il movimento del centrocampista è per districarsi dalla morsa delle gambe dell’avversario e non con l’intento di fare male. Si resta in parità numerica. In ogni caso non si placa la Real Sociedad che continua ad assaltare e arrembare: corner di Oyarzababl e stacco di Merino, traversa. Balla dietro l’Inter e Inzaghi ci prova con il quarto cambio che è Alexis Sanchez per Mkhitaryan, mentre Alguacil risponde con due vecchie conoscenze del calcio italiano, Odriozola, ex Fiorentina, e Sadiq, ex Roma e Bologna. Qualche problema fisico ferma De Vrij, dentro Acerbi. L’Inter tuttavia non riesce a cambiare il proprio ritmo e, di conseguenza, quello della partita, che è costantemente indirizzato dalla Sociedad in entrambe le fasi di gioco. A complicare i piani di Inzaghi anche una serata molto storta di Lautaro Martinez. Il toro è impreciso, lento e impacciato, forse preda della stanchezza per non aver mai tirato il fiato tra campionato e nazionale. Solo un acuto a dieci dalla fine quando lancia in fascia Carlos Augusto che poi imbecca Thuram per il pari a centro area: ma è offside, confermato anche dal Var. Ma il capitano resta sempre il capitano e a cinque dalla fine, con una Inter in crescita, ci mette la zampata. Una serie di batti e ribatti in area portano Frattesi a tentare un tiro cross da fuori su cui si avventa come un falco proprio Lautaro che di sinistro batte Ramiro: 1-1 all’86’. Gol numero 108 per l’argentino. Incisivo anche l’innesto di Sanchez che riesce a infilarsi tra le linee per rifinire senza dare punti di riferimento e l’Inter odora anche i tre punti nel finale. Tuttavia, la buona volontà negli ultimi minuti non è sorretta dall’adeguata qualità nell’ultimo passaggio per completare una rimonta che forse avrebbe premiato l’Inter più del dovuto. Negli ultimi assalti mischie furibonde in area spagnola ma nulla che possa impensierire Ramiro. Finisce uno a uno ed è un risultato che l’Inter può tenersi stretta. Ora Empoli, Sassuolo e Salernitana in campionato e poi, tra due settimane, di nuovo Champions contro il Benfica.

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