Lazio-Celtic 2-0, l'uno-due di Immobile stende gli scozzesi
I biancocelesti vincono grazie a una doppietta del proprio capitano e ora sono a un punto dagli ottavi di finale
Roma 28 novembre 2023 - Ciro Immobile entra e regala i tre punti alla Lazio. Uno-due di pugilistica precisione da parte del capitano laziale che, entrato nel secondo tempo, manda ko il Celtic, sconfitto per 2-0 dai biancocelesti. Sarri festeggia i tre punti e ora è a un solo punto dal passaggio agli ottavi in questa stagione di Champions League.
Primo tempo
Rispetto alle previsioni della vigilia qualche cambio nell'undici titolare di Sarri. Il tecnico toscano conferma la difesa vista contro la Salernitana, ma sceglie Rovella invece di Cataldi come vertice basso del centrocampo, confermati invece Luis Alberto e Guendouzi. In avanti c'è Isaksen dal primo minuto, solo panchina per Pedro, così come per Immobile, a cui viene preferito Castellanos. Felipe Anderson completa il tridente laziale, schierato però a destra al posto di Zaccagni, invece che a sinistra come suo solito. Dall'altra parte c'è Carter-Vickers dal primo minuto in difesa, preferito l'americano a Philips, così come c'è Paulo Bernardo, preferito a Turnbull a centrocampo. Confermato invece il tridente composto da Forrest, Furuhashi e Yang.
Proprio come da aspettative, la partita parte su ritmi altissimi. Il Celtic è molto bravo a verticalizzare rapidamente e porta tanti uomini nella metà campo offensiva, questo concede spazi in contropiede alla Lazio che prova ad approfittarne. Non tardano così ad arrivare le prime occasioni da gol: ben 3 nei primi 10 minuti. La prima è di marca laziale, con Isaksen, che dopo una bella serpentina sulla destra, rientra e calcia con il mancino, tiro centrale, blocca Hart. La risposta scozzese è affidata a Furuhashi: il giapponese, in modo simile al danese biancoceleste, si sposta la palla sul piede sinistro e conclude in porta, blocca a terra in tuffo Provedel. Ancora capitolini pericolosi al 10' di gioco con il dolce cross da destra a sinistra di Guendouzi per Felipe Anderson. Il brasiliano individua tempi perfetti d'inserimento e posizione, ma il suo colpo di testa schiacciato in tuffo esce alto dopo il rimbalzo sul terreno di gioco. Grandi emozioni fin da subito allo stadio Olimpico.
La partita prosegue con occasioni da una parte e dall'altra, non c'è tempo per respirare: al 12' Luis Alberto dai venticinque metri prova a battere Hart, ma il tentativo è fuori misura, con la sfera che esce sotto l'attento sguardo del portiere inglese. Dall'altra parte invece Furuhashi, col tocco sotto anticipa l'uscita di Provedel, sull'errore di comunicazione tra il portiere e Gila, poi è bravo il difensore spagnolo ad allontanare prima che il giapponese possa concludere a porta sguarnita.
Dopo un quarto d'ora a ritmi elevatissimi, la partita cala di intensità. La Lazio prende in maniera lenta ma inesorabile le redini dell'incontro, imponendo il proprio miglior fraseggio alla squadra scozzese. Il Celtic da parte sua arretra, concedendo sempre più campo ai padroni di casa, ma le azioni da gol diminuiscono, visto il sempre minor spazio concesso dai biancoverdi, oggi con la maglia nera, negli ultimi venti metri della propria metà campo. Arrivano però le prime sanzioni disciplinari, con Taylor ammonito dopo aver trattenuto Isaksen, che lo aveva superato in dribbling. In questa fase centrale di impasse tra le due squadre, bisogna attendere fino al 39' la conclusione dai 23 metri di Luis Alberto per contare un nuovo tiro in porta nella sfida dell'Olimpico. Un tentativo potente, ma centrale, bloccato a terra da Hart. Lo spagnolo ci riprova tre minuti più tardi anche direttamente da calcio d'angolo, con il pallone che dà l'impressione di potersi insaccare, finendo sull'esterno della rete, molto vicino al primo palo del portiere britannico. È l'ultima occasione vera del primo tempo, che termina senza recupero con il risultato ancora a reti bianche dopo 45 minuti di calcio in quel di Roma: Lazio-Celtic è 0-0 all'intervallo.
Secondo tempo
Nessun cambio nell'intervallo e squadre che riprendono la sfida con gli stessi ventidue protagonisti del primo tempo. Più intraprendente in avvio la squadra scozzese, che prova ad alzare il proprio baricentro, dopo essersi chiusa molto nella seconda metà del primo tempo. Sono proprio gli ospiti a colpire con due fiammate nei primi cinque minuti della ripresa. Prima è Furuhashi a ricevere bene in area di rigore da posizione ottima: stop di destro e tentativo con il mancino, la palla termina però di pochissimo larga sul palo lontano. Brivido per la retroguardia laziale, che torna a tremare un paio di minuti più tardi. Dopo l'ammonizione a Rovella infatti lo spiovente da sinistra pesca meravigliosamente Yang sul secondo palo. Il coreano prova a fare in tuffo da sponda per Furuhashi al centro dell'area laziale, ma l'appoggio è fuori misura e la difesa laziale riesce nel disimpegno.
La reazione della Lazio è ottima dopo lo spavento dei primi minuti della ripresa. Tanti minuti di pressione, Celtic schiacciato nella propria metà campo, ma pochi tentativi che impensieriscono Hart tra i pali. È un lento logorio a caccia del buco vincente, quello dei biancocelesti, un lavoro alla fine produttivo, perché al 60' arriva l'occasione importante sui piedi di Isaksen. Il danese taglia perfettamente davanti al difensore sul centro-sinistra del campo. Felipe Anderson legge il movimento e serve benissimo lo scandinavo, il quale calcia di prima intenzione verso la porta. Il tentativo passa tra le gambe di Scales, ma termina di un nulla largo sulla sinistra di Hart. Si disperano i biancocelesti a pochi centimetri dal vantaggio.
Prova allora a ricorrere all'esperienza di cui dispone in panchina Maurizio Sarri per cambiare volto alla partita. Il tecnico biancoceleste getta nella mischia capitan Immobile e Pedro, sostituendo Felipe Anderson e Valentin Castellanos. Rodgers risponde schierando Johnston per un impalpabile Forrest. I cambi danno nuova linfa alla Lazio e l'occasione creata qualche minuto prima galvanizza Isaksen. Il danese infatti semina il panico nella retroguardia laziale, poi apre per Marusic: il montenegrino prende la mira e calcia, ma il pallone esce di poco sopra la traversa della porta scozzese.
In questa sfida il pareggio non accontenta nessuno e allora Rodgers prova a mescolare le carte dell'incontro: al 70' esce un centrocampista come Paulo Bernardo e al suo posto entra un attaccante in Oh Hyeon-gyu. Il centravanti coreano prova subito a scuotere Provedel con un tiro dalla distanza: potente, ma centrale, blocca l'estremo difensore laziale. Nonostante i cambi, il ritmo di gioco continua a calare, con le due squadre che sembrano accusare un pizzico di stanchezza. In questo scenario arriva la seconda ammonizione di serata per il Celtic, con O'Riley ammonito per l'intervento duro ai danni di Guendouzi. Qualche istante più tardi arriva anche il terzo cartellino giallo per gli scozzesi con Yang a finire sul taccuino dei cattivi di Halil Umut Meler per un fallo molto deciso su Marusic.
Si entra negli ultimi dieci minuti di gioco con un altro cambio nella Lazio, il terzo del match: entra Cataldi, esce Rovella. Un cambio che sembra dare una scossa alla squadra, perché meno di un minuto più tardi arriva una maxi occasione da gol per i biancocelesti: discesa dalla destra di Lazzari, pallone corto per Immobile, che con un velo delizioso lascia scorrere la sfera verso Luis Alberto. Controllo e destro dello spagnolo, il cui tiro termina però alto sopra la traversa di Hart. L'azione però è un preludio del vantaggio biancoceleste, il quale arriva pochi istanti più tardi, all'82esimo. Questa volta è Isaksen a scendere sull'esterno destro di campo, il danese rientra sul mancino e calcia: la conclusione deviata diventa un assist per Immobile. Il capitano laziale non si fa pregare due volte e in spaccata al volo supera Hart, realizzando il gol del vantaggio. Al minuto numero 82 la Lazio è avanti per 1-0 sul Celtic.
Subito dopo il gol arriva anche il quarto e ultimo cambio capitolino (slot terminati) con l'ingresso di Kamada al posto di uno sfinito Luis Alberto. I biancocelesti non si fanno però pregare e dopo aver trovato la rete del vantaggio trovano subito anche il raddoppio. Lancio in area per il capitano, che stoppa di petto limberandosi di Scales, finta di tiro con il tacco destro per superare il secondo difensore e poi mancino rasoterra sul primo palo per superare Hart. Esplode il grido di gioia dell'Olimpico per il raddoppio di Ciro Immobile, un gol che vale il 2-0 in rapida sequenza a cinque minuti dal termine dell'incontro.
Sull'uno-due micidiale della Lazio si gioca il suo ultimo cambio anche Rodgers, che schiera Turnbull al posto di Yang. Nei minuti di recupero il Celtic cerca con orgoglio almeno il gol della bandiera, spingendosi in avanti. Viene ammonito Pedro per un intervento in ritardo, poi sull'ultima occasione offensiva del Celtic, il direttore di gara fischia un calcio di rigore per spinta di Patric su Oh. Proteste molto accese dei biancocelesti che fanno scattare l'ammonizione per lo stesso Patric. Lunghi attimi di attesa per la revisione del Var, poi Meler richiamato all'on-field review torna sui suoi passi e non concede il penalty. È l'ultima emozione della partita prima del triplice fischio del direttore di gara. La Lazio supera per 2-0 il Celtic all'Olimpico e ora vede da molto vicino il passaggio del turno agli ottavi di finali, gli scozzesi invece salutano definitivamente le competizioni europee almeno per questa stagione.
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