Milan-Bruges 3-1: Pulisic e Reijnders regalano ai rossoneri il primo sigillo in Champions

Ininfluente il momentaneo pari di Sabbe. Debutto per Camarda (classe 2008), divenuto il più giovane italiano a esordire in Champions e andato in gol all’88’

di MATTEO AIROLDI -
22 ottobre 2024
Camarda festeggiato dai compagni dopo il gol segnato all'88' durante Milan-Bruges (Ansa)

Camarda festeggiato dai compagni dopo il gol segnato all'88' durante Milan-Bruges (Ansa)

Milano, 22 ottobre 2024 – Arriva tra le mura amiche dello stadio di San Siro il primo successo stagionale in Champions League del Milan: i rossoneri hanno infatti piegato 3-1 il Bruges. A dispetto del passivo finale, però, gli uomini di Fonseca hanno dovuto faticare le proverbiali sette camicie per avere la meglio sui belgi, partiti con la quinta innestata e andati vicini al vantaggio con due volte con Tzolis e una con Ordonez (traversa per lui). Il vantaggio firmato da Pulisic direttamente su calcio d’angolo al 34’ e l’espulsione per rosso diretto di Onyedika sembravano però aver raddrizzato la serata dei rossoneri.

Di diverso avviso il Bruges che, nonostante l’inferiorità numerica, ha continuato a giocare con personalità e al 50’ ha riequilibrato il risultato con una combinazione tra due neoentrati Vetlesen e Sabbe, autore dell’1-1. Tutto da rifare, quindi per il Milan, che non si è comunque dato per vinto e, grazie alle scelte coraggiose di Fonseca, si è definitivamente preso l’inerzia della gara: Okafor e Chukwueze, subentrati a Loftus-Cheek e Leao, sono infatti risultati decisivi con due assist che Reijnders ha capitalizzato appieno firmando la doppietta personale. Nel finale, poi, spazio anche per il classe 2008 Francesco Camarda, divenuto il più giovane italiano a esordire in Champions e andato in gol all’88’. Una gioia però subito smorzata dall’annullamento della rete per leggero fuorigioco del gioiellino rossonero.

Le scelte di Fonseca e Hayen

Nel pacchetto difensivo davanti a Maignan tornano Gabbia e Theo Hernandez (squalificato in campionato). A completare il reparto l’altro centrale Tomori ed Emerson Royal sull’out di destra. Davanti alla difesa, contrariamente alle indicazioni della vigilia, non c’è Loftus-Cheek ma Reijnders a far coppia con Fofana. L’inglese va invece a comporre come di consueto il trio di trequartisti con Pulisic e il rientrante Leao, a supporto della punta Morata. 4-3-3 per il Clube Bruges di Hayen: Seys, Mechele, Ordoñez, De Cuyper compongono il quartetto arretrato a protezione dell’estremo difensore Mignolet. Onyedika e Vanaken sono invece le mezzali ai lati del regista Jasahari. Davanti, infine, resta un po’ a sorpresa in panchina l’ex Skov Olsen e c’è Talbi a comporre il tridente offensivo con Jutglà e Tzolis.

Primo tempo

La partenza è decisamente da dimenticare per i rossoneri, schiacciati sin dalle prime battute di gara dalla pressione di un Bruges coraggioso e armato di grande personalità. Anche le mercature preventive sono un problema per i rossoneri che rischiano di finire in apnea dopo appena 2’, quando Vanaken soffia il pallone a un Fofana troppo molle in disimpegno e serve Tzolis che si invola verso Maignan costringendolo con un diagonale velenoso alla parata provvidenziale con il piede. Quella dell’attaccante greco è una prima scossa che non basta comunque a ridestare il Milan, il quale rischia ancora sulla sventagliata dalla distanza di Junglà. Ancor più nitide sono però la seconda palla gol sui piedi di Tzolis, che al 7’ ci prova con un tiro a giro neutralizzato con la punta delle dita da un Maignan ancora decisivo, e quella capitata appena 1’ più tardi Ordonez che dai 20 metri fa partire un siluro che si stampa sulla traversa con l’incolpevole portiere rossonero battuto. Per cercare di far passare la mareggiata iniziale, il Milan deve affidarsi alle prime folate in ripartenza di Leao, il quale cerca di alleggerire la pressione dei belgi. Il primo, vero tentativo di marca rossonero è però di Fofana che dal limite non inquadra di poco lo specchio della porta avversaria. Fuori misura, ma non di molto, anche il colpo di testa di Gabbia al 26’. Il Bruges incassa e al 32’ ci riprova in ripartenza con Jutglà, fermato ancora dai guanti di Maignan. Gli errori di marca belga cominciano a crescere e vengono pagati a carissimo prezzo al 34’ quando Pulisic, direttamente da calcio d’angolo, mette a segno il “gol olimpico” e porta in vantaggio i rossoneri. Gli uomini di Fonseca, dopo quasi mezz’ora di grande sofferenza, possono così tirare un forte sospiro di sollievo e al 40’ arriva anche una seconda “sliding door” della partita perché Onyedika, dopo un fallo che era stato inizialmente fischiato a Reijnders, viene espulso con rosso diretto a seguito di un lungo controllo al VAR lasciando in dieci uomini un Bruges che rientra negli con un gol da recuperare che sta sicuramente stretto ai belgi soprattutto per quanto visto ad inizio gara.

Secondo tempo

Vista l’inferiorità numerica, Hayen dopo l’intervallo toglie Talby e Seys (già ammonito), inserendo Vetlesen e Sabbe. Una doppia mossa che paga i massimi dividendi perché, dopo un buon avvio rossonero, il Bruges colpisce con una combinazione tra nuovi entrati: sugli sviluppi di un’azione insistita, Vetlesen scarica un rasoterra per Sabbe che fa partire un diagonale che si insacca nell’angolino basso alla destra di Maignan. Un pari che legittima quanto prodotto dalla formazione ospite e che certifica le difficoltà di esprimersi del Milan nonostante la superiorità numerica. Fonseca decide allora di mescolare le carte con gli innesti di Okafor e Chukwueze per Leao e Loftus-Cheek. Così come accaduto per Hayen, anche i cambi del tecnico rossonero si rivelano azzeccati perché al 61’, appena un minuto dopo il suo ingresso, fa partire un cross rasoterra dalla sinistra, che Reijnders capitalizza trasformandolo nel 2-1. Il gol del nuovo vantaggio e la ritrovata freschezza sulla parte alta delle fasce riaccende di colpo la verve del Milan che alza i giri del motore, sfiorando il gol con la spizzata sotto porta di Okafor. Il gol è comunque nell’area e nella realizzazione c’è lo zampino di un altro neoentrato: è infatti di Chukwueze il traversone basso che Reijnders trasforma nella doppietta personale insaccando il pallone con diagonale rasoterra che si incastona nell’angolino. Sul 3-1 arriva poi un momento storico per il Milan e l’Italia: al 75’, Fonseca getta nella mischia anche Musah e Camarda, che diventa così il più giovane italiano ad esordire in Champions League. Un momento storico che il classe 2008 cerca di impreziosire e rendere ancor più indelebile all’88’ quando gira di testa gira in rete un cross di Reijnders. A strozzare in gola l’urlo del gioiellino rossonero è però il VAR che ravvisa una posizione di fuorigioco del milanista. La sostanza però non cambia perché i rossoneri nel rettilineo finale non corrono più rischi e conducono in porto la prima vittoria europea.

Il tabellino

Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia (dall’82’ Thiaw), Tomori, Hernandez; Fofana (dal 75’ Fofana), Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek (dal 60’ Chukwueze), Leao (dal 60’ Okafor); Morata (dal 75’ Camarda). All. Fonseca

Bruges (4-3-3): Mignolet; Seys (dal 46’ Sabbe), Mechele, Ordoñez, De Cuyper; Onyedika, Jashari (dall’83’ Nielsen), Vanaken; Talbi (dal 46’ Vetlesen), Jutglà (dal 70’ Skoras), Tzolis (dal 70’ Skov Olsen). All. Hayen

Marcatori: Pulisic (34’), Sabbe (50’), Reijnders (61’ e 71’).

Note – Ammonizioni: Seys, Jashari, Leao, Morata, Gabbia, Skoras, Camarda. Espulsioni: Onyedika (rosso diretto).

Continua a leggere tutte le notizie di sport su