Champions League, Napoli-Barcellona 1-1: Osimhen risponde a Lewandowski

Gli azzurri soffrono per gran parte del match e capitolano al 60' per mano del polacco dopo tante occasioni blaugrana sciupate. Il nigeriano, al rientro, pareggia i conti al primo e unico tiro in porta dei suoi

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
21 febbraio 2024
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 21 febbraio 2024 - Una sofferenza lunga 75', con uno zero spaccato nella casella dei tiri scoccati verso la porta di Ter Stegen, prima del guizzo di Osimhen che replica a quello firmato al 60' da Lewandowski: i due bomber principi di Napoli e Barcellona non deludono le aspettative e fanno il loro, facendo calare il sipario sulla gara di andata degli ottavi di finale di Champions League su un 1-1 che, a dispetto della location amica, sorride agli azzurri. In effetti, per gran parte della partita i padroni di casa soffrono e combinano poco o nulla, salvandosi a ripetizione sui tanti affondi dei blaugrana, imprecisi sotto porta e disinnescati da un Meret in grande spolvero. Poi la zampata di Osimhen rianima il Maradona e i ragazzi di Calzona, che debutta con un buon risultato ma con una prestazione non esattamente all'insegna della propria filosofia di gioco. Filosofia che magari sarà più visibile al ritorno, quando probabilmente servirà un Napoli più audace per completare l'impresa avviata stasera con un risultato positivo a dispetto delle difficoltà degli ultimi mesi e della caratura degli avversari, che tra le mura amiche proveranno a essere più concreti.

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Le formazioni ufficiali

  Calzona, alla sua prima sulla panchina del Napoli, lancia un 4-3-3 aperto da Meret, con Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera a comporre la difesa: in mezzo al campo ci sono Anguissa, Lobotka e Cajuste, mentre il tridente di attacco è formato da Politano, Osimhen e Kvaratskhelia. Xavi replica con il medesimo modulo, che tra i pali vede Ter Stegen, con Koundé, Araujo, Martinez e Cancelo a sua protezione: la mediana è composta da De Jong, Christensen e Gundogan, mentre la fase offensiva è affidata a Yamal, Lewandowski e Pedri.  

Primo tempo  

  Il Barcellona parte forte, nel segno di un grande possesso palla e al 4' sfiora la rete con Yamal, che riceve al limite dell'area da Gundogan e col mancino sfiora la porta. L'inizio del Napoli lascia a desiderare, con diverse palle perse all'altezza del centrocampo: se quella lasciata per strada da Lobotka si rivela innocua, quella persa da Cajuste al 9' arma un altro tentativo di Yamal, che ci riprova col sinistro, trovando la pronta replica di Meret. Al 15' Pedri cerca e trova Lewandowski, che viene ostacolato in maniera provvidenziale da Juan Jesus, con la sfera che termina sul fondo: lo scenario si ripropone con gli stessi protagonisti e stavolta serve l'uscita bassa di Meret per evitare il peggio. Al 22' il Barcellona confeziona un'occasione ancora più nitida quando Cancelo dalla linea di fondo mette in mezzo per Lewandowski, la cui girata è preda di Meret. I blaugrana insistono con Gundogan, che si coordina e scocca un destro ancora disinnescato dal portiere di casa, il migliore dei suoi fino a questo momento. Dopo aver superato la fase critica, il Napoli prova a farsi vedere in zona offensiva soprattutto tramite qualche piazzato: Christensen e Koundé svettano nella propria area. Gli azzurri sembrano cresciuti rispetto a un inizio shock, eppure il primo tempo si chiude senza alcun tiro in porta e con un pareggio al duplice fischio frutto degli errori in zona gol del Barcellona e delle grandi parate di Meret. Insomma, non proprio i 45' auspicati da Calzona, al debutto su una panchina in questa stagione quanto mai rovente.

Secondo tempo

Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi. A non cambiare è anche il copione del match, con De Jong che al 49' serve Yamal, che a sua volta scarica per Gundogan, il cui destro è troppo debole per impensierire Meret. Il fulcro del gioco offensivo del Barcellona resta Lewandowski, ben contrato da Juan Jesus in diverse occasioni: per il fuoriclasse polacco il digiuno in Champions League comincia ad assumere connotati anomali e preoccupanti. Neanche il tempo di pensare a una sorta di incantesimo che il numero 9 si sblocca: è il 60' e Pedri imbuca per il bomber, che si libera di Di Lorenzo e Juan Jesus e con il destro batte Meret sul primo palo. Al 66' Pedri si mette in proprio con una botta mancina di controbalzo dal limite dell'area che il portiere azzurro disinnesca a fatica. Calzona non ci sta ed effettua i primi cambi della sua gestione: fuori Cajuste e addirittura Kvaratskhelia, mai sostituito da Mazzarri neanche nelle serate peggiori e dentro Traoré e Lindstrom. Non a caso il georgiano appare molto turbato dal cambio: forse più con se stesso per l'ennesima prestazione deludente che con il nuovo tecnico. Il Napoli, ancora senza tiri in porta, al 75' trova il pareggio praticamente al primo tentativo: il marcatore è l'uomo più atteso, Osimhen, che riceve l'imbucata di Anguissa, vince il duello fisico con Martinez e con il destro buca Ter Stegen. Curiosamente, proprio il nigeriano lascia il campo a Simeone: lo imita Politano, acciaccato e rilevato da Raspadori. I blaugrana, in controllo totale del match fino a quel momento e forse con il solo torto commesso di aver allentato la presa dopo la rete di Lewandowski, cominciano ad accusare il nervosismo: sull'elenco dei cattivi finiscono Martinez, che lamentava un fallo di Osimhen in occasione del giallo e Christensen. All'80' Raspadori prova a premiare la scelta di Calzona incaricandosi della battuta di una punizione, ma la sfera si spegne sulla barriera. Anche Xavi cambia: fuori Yamal, che si è spento progressivamente e dentro Rafinha. Il Napoli insiste e all'86' manda le torri a saltare da calcio d'angolo: Anguissa impatta la sfera ma manca la porta, curiosamente trovata una sola volta ma con il massimo profitto. Xavi pesca ancora dalla panchina: fuori Pedri e Christensen e dentro Joao Felix e Romeu. Gli azzurri insistono e all'89' mandano al tiro Simeone, che però non inquadra il bersaglio: è di fatto l'ultimo guizzo di una partita che il Napoli, tra sofferenza, fortuna e audacia piazzata al momento giusto, riesce a pareggiare. Prima però il Barcellona mastica amaro per il mancino di Gundogan che sfila di poco sul fondo: una fotografia di tutta la partita degli ospiti.  

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