La Slovenia si illude con Karnicnik, ma Jovic al 95’ salva la Serbia

Finisce 1-1: una zampata dell’attaccante del Milan permette alla Serbia di rimanere in corsa agli Europei

di MANUEL MINGUZZI
20 giugno 2024

La Serbia acciuffa il pari al 95esimo

Monaco di Baviera, 20 giugno 2024 – Agli Europei non è finita fino a che non è finita. La Serbia, dunque, si aggrappa all’ultimo refolo di speranza e al gol di Jovic al 95’, utile a pareggiare una partita che sembrava persa con la Slovenia dopo il gol nella ripresa di Karnicnik. I serbi riescono dunque a ritagliarsi una occasione all’ultima giornata contro la Danimarca, mentre gli sloveni masticano amaro dopo aver cullato tre punti che avrebbero voluto dire ottavi. L’uno a uno lascia l’Inghilterra in testa con tre punti, giocherà con Danimarca, mentre la Slovenia sale a due e la Serbia a 1.  

La partita

Il ct sloveno sceglie un 4-4-2 classico con l’Udinese Bjiol in difesa, mentre a centrocampo giostra l’azione Elsnik con Sesko e Sporar coppia d’attacco. Come da previsioni, Stojkovic lancia Tadic titolare alle spalle della coppia Mitrovic-Vlahovic, con Mladenovic a sinistra al posto dell’infortunato Kostic, mentre Ilic lavora a centrocampo in coppia con Lukic. In difesa comanda il viola Milenkovic. Le due squadre partono con buona intensità anche se manca un pizzico di precisione, d’altronde la partita è fondamentale e chi perde rischia di essere già sull’orlo dell’eliminazione. Gli sloveni sono i primi a tirare in porta con un destro dal limite di Cerin, ma il tiro è centrale e Rajkovic para agilmente. Meglio la Slovenia in avvio, perché all’8’ c’è una incursione di Mlakar dopo sponda di Sesko: diagonale respinto di piede da Rajkovic. Serbia ancora una volta contratta in avvio, come successo contro l’Inghilterra, e i rifornimenti per le punte latitano nonostante l’inserimento tra i titolari di Tadic. La squadra di Stojkovic perde un paio di brutti palloni in zona pericolosa, ma riesce a salvarsi difensivamente seppur con affanno. Gli sloveni sembrano più organizzati, hanno un baricentro alto e puntano sulla riconquista immediata della palla, mentre dall’altra parte la Serbia è spesso costretta a buttare via il possesso ed è priva anche di sbocchi significativi in fascia. La strategia di Stojkovic resta quella di chiudersi e ripartire, infatti ne esce fuori una partita non esattamente spettacolare. Vlahovic, spesso, è occupato a fare fase difensiva quasi in una posizione di terzino, così Mitrovic rimane spesso da solo e in mezzo alle linee Tadic è ben schermato. Il primo squillo dell’attaccante della Juve arriva al 27’ su girata di testa dopo cross di Mladenovic: Oblak para centralmente. Prova a salire di colpi la Serbia che ha una buona occasione al 32’: dal corner di Tadic la palla sfila davanti allo specchio della porta senza che Pavlovic e Mitrovic riescano a ribadire in rete. Il match resta equilibrato e non spettacolare, perché manca da entrambe le parti l’ultimo passaggio, la giocata decisiva che possa mettere qualcuno nelle condizioni di calciare a rete. Tutto succede verso la fine della prima frazione. La vera occasione è della Slovenia al 38’. Elsnik si smarca con abilità e fortuna e piazza il destro che si stampa sul palo, poi sulla ribattuta Sesko non trova la porta con Rajkovic fuori posizione. Che errore. La partita si è accesa di colpo e poco dopo è la Serbia a sfiorare il vantaggio. Stavolta Mitrovic difende bene palla in area e costringe Oblak all’uscita disperata a salvare il risultato a pochi metri dalla porta. Bella parata. Non succede altro, all’intervallo è 0-0. Stojkovic apre la ripresa con Gacinovic per Mladenovic, che era ammonito, non cambiando nulla dell’assetto tattico del primo tempo. Subito la Serbia crea una occasione con uno scambio rapido tra Tadic e Mitrovic, poi il numero nove si ritrova davanti Oblak che compie un’altra gran parata. Sembra una Serbia diversa e poco dopo sul tiro cross del neo entrato Gacinovic c’è Bijol che rischia il clamoroso autogol. La Slovenia è maggiormente in difficoltà, perché non riesce la fase di possesso palla della prima frazione e spesso arrivano lanci lunghi nel vuoto dell’attacco. Ma quando hai Sesko davanti può sempre succedere qualcosa, infatti al 59’ l’attaccante sfrutta una buona ripartenza dei suoi e piazza il destro a giro su cui Rajkovic si distende a una mano per salvare il risultato. Attorno all’ora di gioco arrivano ancora cambi, Kek sceglie Stankovic, mentre Stojkovic opta per Milinkovic Savic e Jovic per ravvivare la fase offensiva. Il match si apre, le due squadre perdono alcuni riferimenti, e con essi la compattezza e l’equilibrio generale, così si aprono spazi in contropiede che né Sporar né Mitrovic riescono a sfruttare. Chi invece sfrutta l’occasione è il terzino destro della Slovenia, Karnicnik, che al 69’ piazza il tap in a pochi passi dalla porta su contropiede ben orchestrato da Elsnik, abile a smarcarsi sul lato sinistro per piazzare un preciso cross sul secondo palo. I serbi reagiscono subito con un cross di Zivkovic per la girata di Mitrovic che colpisce la traversa piena (con deviazione di Karnicnik decisiva). C’è ancora partita, così la Slovenia prova a mettersi in gestione sfruttando il contropiede con la Serbia schierata in avanti alla ricerca del pari. Ci sono spazi in ripartenza con i serbi obbligati a rischiare. Karnicnik è on fire, come si dice in questi casi, e all’80’ semina il panico nella retroguardia avversaria per poi pizzare il destro dal limite che sibila alla destra di Rajkovic. Le ultime mosse di Stojkovic sono Birmancevic e Samardzic, giocatore dell’Udinese, per cercare un pari che darebbe ancora qualche chance alla Serbia. C’è una mezza occasione con una punizione dal vertice dell’area di Birmancevic che Oblak devia con qualche difficoltà in corner, ma in generale sembra che la Slovenia possa portarla a casa con facilità. Invece, all’ultimo secondo utile e all’ultimo corner, con anche Rajkovic in area, la Serbia pareggia con la zuccata di Jovic che fa esplodere di gioia il muro rosso alle sue spalle. Slovenia-Serbia è 1-1.  

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