Fra Conference League e futuro. (Prima) notte degli esami: Fiorentina obbligata alla svolta

A Firenze il match contro i gallesi del New Saints. È il prologo decisivo per la sfida al Milan

di RICCARDO GALLI
3 ottobre 2024
Lucas Beltran (Foto Germogli)

Lucas Beltran (Foto Germogli)

Firenze, 3 ottobre 2024 – Notte di coppa a Firenze. Notte di Conference. Magari non esattamente un palcoscenico che promette fuochi d’artificio e spettacolo da tutto esaurito, ma la sfida che riaccende l’Europa della Fiorentina, quella appunto contro The New Saints, raccoglie e alla fine racconterà significati molto più elevati rispetto al risultato finale.

Ci sono due o tre cose (magari anche quattro, ma non esageriamo) in casa viola che vale la pena di rimettere a posto e che il match tenue, non complicato, del debutto in Conference può spingere nella direzione giusta.

Certo, già ieri, Palladino, nella conferenza stampa Uefa che anticipa il match, ha provato a riportare la barra dritta (vedi il commento alle parole di Kouane nel dopo-Empoli), ma è dal campo e sul campo che la Fiorentina deve rispondere ai dubbi-perplessità messi in fila in questo inizio di stagione. Mentalità e qualità di gioco (che per dovere di cronaca secondo Palladino ci sono stati) dovranno iniziare a esprimere un qualcosa di più marcato. Di più decisivo. Si sono cambiati modulo (per provare a riordinare la fase difensiva) e uomini, vedi il massiccio turn over fra Lazio ed Empoli, si è inserito Gud, si è appoggiato tanto, ma davvero tanto, sulla schiena responsabile di Kean, ma alla fine la lucina dell’emergenza, in casa Fiorentina, ha continuato e continua a lampeggiare.

Palladino appare tranquillo e lavora a testa bassa, i giocatori (strumentalizzazioni a parte), secondo Kouame devono ritrovarsi un po’, cancellare voci ’al singolare’, ma soprattutto calarsi nella parte di chi (oltre all’allenatore) ha una responsabilità enorme per riaccendere il motore e l’entusiasmo della Fiorentina.

La partita e la vittoria assolutamente obbligata contro i Saints gallesi può considerarsi in un certo senso un prologo alla sfida (questa volta vera, verissima e complicatissima) di campionato, domenica sera contro il Milan.

Già, perché, il ritorno dallo 0-0 di Empoli con i suoi mille spunti di riflessione, lascia di fatto la squadra viola davanti a una strada da percorrere solo nella direzione del riscatto. Del rilancio.

Riassumendo: la notte di Conference dovrà essere il vero e significativo atto scaccia-crisi. Serviranno il risultato, una buona partita a livello tattico e una risposta concreta (anche in maxi-emergenza) della fase difensiva. Questo farà bene a livello psicologico e andrà a premere sull’interruttore dell’orgoglio e della determinazione che la Fiorentina dovrà poi utilizzare contro il Milan.

I big o ’anziani’ dello spogliatoio che siano, oppure i volti nuovi, i giovani, gli eredi: veramente ora più che mai non avrà importanza chi alla fine si ritroverà una maglia da titolare e proverà a far sorridere la Fiorentina e Firenze. Responsabilità e doveri sono e saranno di tutti. Stanotte in Conference e domenica sera in campionato. Vietati alibi e scuse.

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