Dramma Eriksson: “Ho il cancro, mi resta un anno di vita”. Allenò la Fiorentina, con lui esplose Baggio

Il 75enne lo ha annunciato alla radio svedese P1

di ROBERTO DAVIDE PAPINI
11 gennaio 2024
Sven Goran eriksson al suo arrivo a Firenze, con il presidente viola Pier Cesare Baretti (archivio New Press photo)

Sven Goran eriksson al suo arrivo a Firenze, con il presidente viola Pier Cesare Baretti (archivio New Press photo)

Londra, 11 gennaio 2023 – Drammatico annuncio dell’ex allenatore viola Sven Goran Eriksson che ha annunciato che gli è stato diagnosticato un cancro terminale e, nella migliore delle ipotesi, gli resta circa un anno di vita

Il tecnico svedese arrivò a Firenze nel 1987 e ci restò per due stagioni lasciando la Fiorentina in Europa. La sua Fiorentina cercava sempre il risultato attraverso il gioco, divertente e piacevole, ma era un po’ discontinua e non troppo concreta. Con lui, dopo il calvario degli infortuni, esplode il talento di Roberto Baggio che segna 6 reti nella prima stagione e 15 nella seconda. Tecnico preparato e persona cordiale e mai sopra le righe lasciò a Firenze un ottimo ricordo professionale e umano. 

La Fiorentina 1987-88. Al centro Sven Goran Eriksson
La Fiorentina 1987-88. Al centro Sven Goran Eriksson

Eriksson (che ha allenato anche, tra le altre Benfica, Roma, Lazio, Sampdoria e l'Inghilterra) si è dimesso dal suo ultimo ruolo di direttore sportivo nel club svedese Karlstad 11 mesi fa a causa di problemi di salute. Il 75enne ha detto alla radio svedese P1: "Tutti vedono che ho una malattia che non fa bene, e tutti suppongono che sia un cancro, e lo è. Ma devo combatterla il più a lungo possibile. So che nel migliore dei casi ho circa un anno, nel peggiore dei casi anche meno. O nel migliore dei casi suppongo anche di più. Non credo che i medici che ho a disposizione possano essere del tutto sicuri, non possono mettere un giorno. È meglio non pensarci. Devi ingannare il tuo cervello. Potrei andare in giro a pensarci tutto il tempo e sedermi a casa ed essere infelice e pensare di essere sfortunato e così via", ha raccontato.

"È facile finire in quella posizione. Ma no, guardo i lati positivi delle cose e non bisogna farsi seppellire dai problemi, perché questo è ovviamente lo battuta d'arresto più grande di tutti". Eriksson ha portato il Benfica a vincere tre titoli nella massima serie portoghese e un secondo posto in Coppa dei Campioni prima di guidare la Lazio al secondo e più recente trionfo in Serie A nel 1999-2000.

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