Fiorentina, due assenze: la curva e la qualità in attacco

La sconfitta contro la Juve dopo una partita fra malumore e preoccupazione per pensieri extracalcistici. La squadra stabilisce probabilmente un record di possesso palla, ma produce tanti cross inutili

di ANGELO GIORGETTI -
6 novembre 2023
Fiorentina-Juventus, delusione viola (foto Germogli)

Fiorentina-Juventus, delusione viola (foto Germogli)

Firenze, 6 novembre 2023 – Terza sconfitta consecutiva in campionato e affetto dimezzato per l’assenza del tifo organizzato in curva Fiesole, il disastro dell’alluvione ha incorniciato un Fiorentina-Juve poco indimenticabile per molti motivi. La squadra viola ha probabilmente stabilito un altro ruminante record di possesso palla e ai bianconeri è bastato restare compatti e ripartire in contropiede, in effetti bene solo una volta, ma è bastata quella.

Proviamo a parlare di calcio e allora bisogna cerchiare di rosso il problema del centravanti che non segna e resta laterale nel gioco di una squadra che produce tantissimo, ma in modo piatto e con un’assenza di qualità nell’ultima scelta che a questo punto sembra cronica. Nel primo tempo Beltran e nel secondo Nzola sono rimasti lontanissimi dall’identikit dell’attaccante centrale ideale, imprigionati dalla marcatura di Gatti-Bremer-Rugani e nulli anche nel sostegno alla squadra nella fase di possesso, seppure minimo, di palloni per aprire gli inserimenti dei compagni.

La Fiorentina ha deciso di non rilasciare dichiarazioni in segni di rispetto per le vittime e i danni provocati dall’alluvione in Toscana, ma è bastato seguire le espressioni di Italiano in campo per capire come la pensa: il volume di gioco della squadra è tornato inversamente proporzionale al numero delle vere occasioni da rete e questo può diventare un problema serio, visto che la squadra aveva cominciato a mostrare un certo cinismo (che poi però si è disperso).

 

La Fiorentina è scivolata all’ottavo posto in classifica e il clima intorno a lei si sta complicando anche per motivi extracalcistici. Da monitorare per esempio l’evoluzione del sentimento in curva, dopo la scelta di non essere presente allo stadio in segno di protesta per una partita ‘che non doveva essere giocata’. Com’è cambiato in fretta il vento dopo la vittoria a Napoli  (8 ottobre). Sembra proprio che il destino di questa squadra sia quello di correre in salita.

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