Fiorentina-Lazio, il test della verità: una vittoria per rialzarsi
Palladino, il patto del ritiro. Dal debutto di Gud, alla difesa che non può più sbagliare. Quanti esami
Firenze, 22 settembre 2024 – Gud o non Gud? Dilemma importante, senza dubbio. Ma assolutamente riduttivo per inquadrare bene l’importanza di questa sfida dell’ora di pranzo fra Fiorentina e Lazio.
Ok l’attesa per l’innesto, il debutto, lo sbarco in formazione dell’islandese, non è una nota a margine trascurabile, ma sul piatto del lunch match ci sono anche e ben altri concetti. Sui quali, sia chiaro, la presenza o meno di Gudmundsson potrà avere ripercussioni preziose, ma il fine del pranzo al Franchi in chiave viola è molto semplicemente un altro. Questo: la Fiorentina e Palladino dovranno portare a casa a tuti i costi. E quindi anche e indipendentemente dal fatto che l’ innesto del nuovo gioiello possa essere rimandato o solo a part-time,.
I viola (e soprattutto l’allenatore) del resto oggi hanno bisogno solo e soltanto di vincere. Mica poco, certo, visto che dall’altra parte c’è la Lazio, ma i jolly da mettere sul tavolo legati alla vittoria mancata, la Fiorentina se li è giocati tutti contro altri avversari. Vedi Parma, Monza e soprattutto Venezia. Così, dopo il ko di sette giorni fa a casa dell’Atalanta, la classifica ha iniziato a raccontare un cammino con non convince (tre punti in quattro partite), l’aria attorno alla squadra e a Palladino a farsi scoppiettante, a tratti preoccupante.
Insomma, la vittoria sulla Lazio sarà da considerarsi una boccata di ossigeno per far sì che la pressione e la tensione sulla Fiorentina (e su Palladino) inizino a calare un po’.
Ma cosa dovrà fare la squadra viola per prendersi il massimo da una sfida che è già una svolta decisiva della stagione?
L’elenco delle ’mancanze’ accumulate nelle prime sfide del nuovo corso sono tante. Si va da una difesa troppo vulnerabile, distratta e perforabile, a una mediana ancora (troppo) cantiere aperto, per arrivare a quei cali di tensione che hanno segnato risultati come quello con l’Atalanta: da un vantaggio meritato a un ko incontestabile nel giro di qualche minuto. Tutti concetti-situazioni da archiviare e soprattutto correggere.
Palladino ha avuto modo di parlare al gruppo. Di confrontarsi con la squadra, di ribadire che c’erano cose su cui evidentemente, il suo lavoro ancora non aveva iniziato a funzionare.
Palladino si è confrontato e lo ha fatto cercando di togliere la pressione sul gruppo. Di ripararlo in attesa di un match, quello appunto con la Lazio, che aprirà una settimana da dentro o fuori.
Anche per questo l’allenatore ha deciso che l’attesa della partita di oggi era da vivere tutti insieme, tutti in ritiro, tutti al Viola Park. Sì, proprio come alla vigilia di una finale.
La formazione? In attesa della ’prima’ di Gud, Palladino rilancia il modulo 3-5-1-1 con Kean punta di riferimento. Fra i titolari l’ex biancoceleste, Cataldi.
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