Fiorentina Lazio, pagelle viola: Gudmundsson è fantasia e geometrie. Bene De Gea, Kouame confusionario
I voti alla partita della squadra di Palladino. Quarta non attraversa il suo miglior momento, Biraghi fuori posizione
Firenze, 22 settembre 2024 – Ecco le pagelle della squadra viola in Fiorentina-Lazio.
De Gea 7 - Chiamato al primo vero intervento su Zaccagni si allungandosi sulla sinistra. Attento sul colpo di testa velenoso di Gila. Super sul tracciante di Dia. Nella ripresa si ripete anche su Guendouzi che poi lo grazia colpendo la traversa. Quarta 5,5 - Non è un gran momento quello che sta attraversando l’argentino. E’ vero dalle sue parti si affaccia spesso e volentieri Zaccagni che lo punta, mettendolo in difficoltà. Ma non riesce a dare il suo contributo anche in avanti, non fosse altro per la presenza di tanti centrocampisti nell’affollata mediana del primo tempo. Esce all’intervallo quando Palladino opta per la soluzione Gudmundsson. Dal 46' Gudmundsson 8 Se mai ci fosse stata la necessità di una conferma, è arrivata tutta insieme in 45 minuti giocati con il goniometro, come le traiettorie che disegna nella porta avversaria e per i compagni. Ecco il giocatore che la Fiorentina ha voluto per sostituire Nico e per dare fantasia e spessore al suo gioco. Sarà perdonata dai puristi l’irriverenza, ma l'incedere, i calzettoni abbassati, i capelli biondi nordici pare molto Kurt Hamrin. Forse basterebbe la metà. Comuzzo 6 - Schierato titolare, non una novità, ma da centrale difensivo, si. Se la cava con ordine e attenzione. Sempre concentrato su Dia e Noslin che sono rapidi e di fisico. Si perde però Gila che di testa segna. Bravo a rubare il tempo a Dia che stava per calciare a botta sicura. Biraghi 5,5 - Soffre dalla sua parte le iniziative di Isaksen, ma anche le imbucate per Noslin. Conferma che quella non è la sua posizione e alla fine si arrende anche Palladino che a metà partita decide di non farlo rientrare dagli spogliatoi. Dal 46’ Ranieri 6 - Entra per formare la linea a quattro e svolge il compito assegnato senza picchi e sbavature. Dodo 7 - Tiene maggiormente la posizione rispetto alle precedenti uscite, anche perchè dalla sua parte staziona Zaccagni, non un cliente semplice. Cresce nel secondo tempo e si propone con maggiore continuità e, da capitano, si guadagna il secondo rigore. Cataldi 6 - Nel ciclismo sarebbe tratteggiato come un ottimo passista. Piazzato come intercettore principale sulla mediana è a suo agio anche quando si cambia assetto. Da un break nasce l’azione che si chiude con il palo di Colpani. Prestazione di sostanza e di ordine. Dal 82’ Adli sv Mandragora 5,5 - La ‘mappa’ della sua azione è sicuramente ampia, perchè copre e rincorre ma non dà mai la sensazione di essere incisivo quando serve tenere a galla il centrocampo che almeno nel primo tempo soffre. Dal 64’ Kouame 5,5 - Più confusionario rispetto al solito. Crea due situazioni potenzialmente pericolose, ma non le sfrutta come dovrebbe. Bove 6 - Sente aria di derby e ci mette qualcosa in più almeno sotto il profilo dell’agonismo. Poche tracce, però, quando deve costruire e uscire dalla fitta rete della mediana avversaria. Nelle ripresa si piazza in mezzo al campo e disinnesca Guendouzi Gosens 6,5 - Si è notato meno: dalla sua parte la Lazio spinge con insistenza e deve occuparsi della fase difensiva con dispendio di energie. Ma la sua grandezza si vede anche nella disponibilità nel mettersi al servizio della squadra, andando a fare il quarto dietro nella ripresa. Colpani 6 - Centra il palo dopo un’imbeccata intelligente di Kean. Da sempre quella sgradevole sensazione di avere pronto il colpo risolutore ma che per qualche strano motivo resta sempre sospeso. Passi avanti importanti verso il vero Colpani. Dal 79’ Ikone sv Kean 6,5 - Sta bene e si vede. Tenta sempre la giocata anche per i compagni che lo cercano con insistenza. Ci prova il tutte le maniere, ma sciupa sciaguratamente di testa una occasione ghiottissima sul traversone perfetto del suo amico Dodo. Vorrebbe calciare il secondo rigore, ma dopo un lungo conciliabolo lo lascia a Gud. Anche da qui si vede come tenga a fare bene e essere decisivo. All. Palladino 7 - L’intelligenza cambiare quando le proprie idee non danno le risposte sperate. Quindi grande virata sulla difesa a quattro e cambi che... cambiano. Soprattutto uno: Gud. Prepara la partita sapendo che la Lazio metterà pressione sulle corsie esterne. Ma alla fine il gol arriva sulla solita palla da fermo, il terzo dopo quello con Puskas e a Bergamo. Poi l’inversione a ’U’ che gira la gara e probabilmente la stagione viola.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su