Il ciclo di ferro in arrivo. Kean, il turnover, le gare. Palladino, quanti dubbi. Saranno 7 giorni decisivi

Dopo il Como, subito Paphos e Inter. Il tecnico pensa a cambiare qualcosa

di ALESSANDRO LATINI
21 novembre 2024
Fiorentina

Tifosi della Fiorentina nei distinti mentre seguono la partita con attenzione e partecipazione

Guardare un po’ più al chilometro e un po’ meno al metro. Raffaele Palladino ci sta pensando in questi ultimi giorni di riflessione prima che campo e partite fagocitino il mondo viola. D’accordo il Como, la ripresa, la voglia di andare a vincere qualsiasi partita. In questi giorni di stop tanti calciatori del gruppo hanno avuto modo di esprimere a parole l’obiettivo stagionale. Vincere, pensare una gara alla volta. Poi si vedrà. Ma per Palladino è diverso. Ci sono da gestire energie fisiche e mentali per le prossime nove partite, quelle che porteranno a qualche giorno di relax natalizio.

Le prime scelte si impongono subito. Il passo falso contro l’Apoel (rimediabile) ha avuto l’effetto di caricare un po’ più d’importanza la sfida al Paphos. Tradotto: sfida a questo punto da vincere per non complicare la classifica. Difficile pensare che la si possa affrontare con una rotazione massiccia - di quelle formato europeo - con l’Inter ormai all’orizzonte. Può sembrare azzardato dirlo, ma le carte Palladino potrebbe mischiarle proprio a Como. Intanto i nazionali. Gosens ha giocato martedì sera un tempo intero con la Germania. Dodo è rimasto in panchina ma è reduce da un viaggio significativo dopo la convocazione con il Brasile. Almeno uno dei due potrebbe riposare, con l’altro a sedere giovedì ed entrambi in campo contro i nerazzurri. E’ un’idea, forse non così lontana dalla realtà.

Vero che toccare qualcosa in una Fiorentina che viaggia a meraviglia può rappresentare un rischio. Ma anche in mezzo al campo ci saranno da fare delle scelte. Bove e Cataldi sono reduci dai rispettivi stop. Difficile che Palladino li mandi in campo insieme. Con Adli al ‘Sinigaglia’ potrebbe esserci anche Mandragora. Là davanti si ripartirà dalla certezza Kean. In attesa di Gudmundsson (dovrebbe rivedersi in coppa) di lui non si può fare a meno.

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