La maledizione dischetto. "Calcio io. No, tocca a me». Rigoristi: l’ora delle scelte

Ikonè nella semifinale di ieri sera, come Bonaventura in campionato col Sassuolo . Senza Gonzalez, Italiano è chiamato a fare la lista di chi deve andare sugli 11 metri.

di RICCARDO GALLI -
19 gennaio 2024

Bonaventura e l’errore (pesantissimo) pagato poi con la sconfitta a casa del Sassuolo. Ikonè e quello (ancora più pesante), sbagliato ieri sera che ha ucciso la semifinale di Supercoppa.

Fanno male i rigori alla Fiorentina. E soprattutto fa male quella sorta di – tiro io, no, lo tiro io – con cui i giocatori viola decidono chi, in attesa di Nico Gonzalez, deve prendersi la responsabilità di calciare dal dischetto. Il risultato, come detto, sono stati due ko che bruciano e che in qualche modo dovranno convincere e spingere Italiano a disegnare (o ridisegnare) una gerarchia di rigoristi che possa responsabilizzare al meglio i giocatori chiamati di volta in volta a calciare dagli undici metri.

Punto primo: Nico è tornato e sta tornando anche in squadra – dopo la panchina di ieri – e questo contribuirà a riportare ordine nella scaletta dei rigoristi. E poi? Qui si dovrà vedere la mano di Italiano e la disciplina dell’allenatore, anzichè lasciar andare sul pallone chi in quel momento se la sente più di qualcun altro o è più veloce a prendersi la palla.

Gli allenamenti al Viola Park raccontano che, ovviamente, tutti i viola si misurano sulle conclusioni dagli undici metri, ma d’ora in poi sarà indispensabile sapere chi dovrà farlo alle spalle di Nico Gonzalez. Beltran? Bonaventura? Quarta? Nzola? Dopo quanto visto ieri sera (Nzola, per dovere di cronaca, era ancora in panchina), è qui che dovrà essere formata una lista definitiva sulla quale affrontare in modo netto e definitivo le prossime occasioni. Ed evitare lo spreco che ha segnato le partite contro il Sassuolo e contro il Napoli.

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