La morte di Gigi Riva: le sfide con la Fiorentina, il rigore contestato e quello scudetto “strappato” a Firenze

Il cordoglio di Commisso e del club gigliato. Grande campione in campo, ma anche esempio di correttezza nella vita, fu premiato dal Museo Fiorentina con il premio intitolato a Davide Astori

di ROBERTO DAVIDE PAPINI -
22 gennaio 2024
Gigi Riva con la maglia del Cagliari (Ansa)

Gigi Riva con la maglia del Cagliari (Ansa)

Firenze, 22 gennaio 2024 – Con la morte di Gigi Riva (per la quale il presidente della  Fiorentina Rocco Commisso ha manifestato il suo cordoglio) il mondo del calcio perde un grande personaggio, campione in campo e sempre correttissimo fuori. Tanti gli incroci con i viola soprattutto alla fine degli anni Sessanta, quando Fiorentina e Cagliari si alternano nel successo finale. Nel 1968-69 è la Fiorentina a prevalere con 4 punti di vantaggio sui sardi. Nella stagione successiva sono gli isolani trascinati da Riva a prevalere con i viola al quinto posto. Nelle due sfide dell’anno dello scudetto viola ci sono due 1-1 con identici marcatori (Maraschi e Riva), nel 1969-70 i viola perdono in casa 0-1, con gol di Riva (su rigore) ed è la gara che spegne le ambizioni gigliate per un bis. Una sconfitta amara e contestatissima soprattutto per l’arbitraggio di Concetto Lo Bello e la concessione del rigore decisivo. In quel 12 ottobre 1969, quinta giornata di campionato, resta indimenticabili la contestazione del pubblico viola al grido di “Duce” Duce!”.

Riva, comunque, è sempre staro un avversario corretto e leale, tanto che il Museo Fiorentina lo ha premiato come bandiera del calcio con il riconoscimento intitolato a Davide astori.

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