La rivincita dell’angolano. M’Bala, una rete e il rigore. E’ lui mister qualificazione
Il gol segnato all’andata che ci ha regalato il successo e il fallo da rigore di Bruges. L’incredibile metamorfosi di una punta che poche settimane fa sembrava perduta.
dall’inviato
Nzola. Trascinatore e improvvisamente uomo-gruppo. Storia a suo modo incredibile. Ma assolutamente bella. Lui, Nzola che una decina di giorni fa era sparito dai radar della squadra. Allenamenti a scartamento ridotto, convocazioni saltate che facevano accendere dubbi di ogni tipo e poi… poi eccolo là, tornare a fare quello che quasi mai aveva fatto da quando ha indossato la maglia della Fiorentina. Sì, se c’è un calciatore viola che in qualche modo ha saputo trascinare la squadra alla finale di Conference, questo è stato proprio Nzola. Bestia nera del Bruges, l’ex Spezia all’andata ha segnato il gol del 3-2 finale, quando la partita sembrava ormai scritta sul pareggio. E poi, ieri, si è procurandosi, a casa del Bruges, il rigore che ha spinto la Fiorentina ad Atene.
Strana e tutta da rileggere la storia di Nzola, che magari il mercato in arrivo lo rivedrà nell’elenco dei giocatori da girare chissà a chi, ma che prima ha una voglia matta di aiutare ancora la Fiorentina. Chissà, proprio nella finale di Atene e forse con il canovaccio con cui in queste settimane ha saputo (ri)stregare Italiano, ovvero partendo da lontano, dalla poltroncina non proprio comoda della panchina e mettendosi lassù, nel mezzo della manovra d’attacco della Fiorentina per combinare qualcosa di bello, positivo, importante. Nzola ha sofferto molto la sua stagione di Firenze. Prima la fiducia incondizionata, poi le ombre, i gol che non arrivano e che fanno riaccendere il mercato di gennaio con l’arrivo di Belotti. Quindi i problemi personali, la lontananza forzata e infine il sogno, bello e possibile, di rivedere le stelle.
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