La stoccata di Pasquale Bruno. "Poca classe e tanto grigiore. Calcio? No, siamo al calcetto. Ma questa viola può sognare»

Il doppio ex di Lecce e Fiorentina: "Ma quale difesa a tre o a quattro, sono tutte bischerate"

di ANDREA GIANNATTASIO -
17 ottobre 2024
Fiorentina

La torre di Maratona che svetta sullo stadio Artemio Franchi di Firenze

Il calcio a modo suo, mai di fioretto e sempre di sciabola. Pasquale Bruno - per tutti ’O animale - ha un’idea ben precisa su quello che fin qui ha portato in dote una Serie A che nel prossimo turno metterà di fronte Lecce e Fiorentina, due delle sue ex squadre: "Sto vedendo un campionato di una normalità assoluta. In ogni partita noto ventidue giocatori fatti con lo stampino".

Nulla a che vedere col calcio dei suoi tempi, Bruno?

"Il problema è che nel nostro campionato mancano i fuoriclasse, i giocatori estrosi, quelli che saltano l’uomo. È improponibile fare il paragone con la mia epoca. Oggi vedo tutti bravi ragazzi che con il calcio c’entrano poco".

Peraltro siamo reduci da un turno pieno di polemiche sui rigori…

"Ormai il nostro è diventato calcetto. Io non so la gente come faccia a sopportare queste angherie. Basta vedere gli ultimi rigori fischiati in Fiorentina-Milan: imbarazzanti".

Eppure, in quella sfida, si è vista la vera Viola: è d’accordo?

"Sì, ma ho sempre detto che a Palladino serviva tempo: un conto è allenatore a Monza, un conto a Firenze. Il peso della maglia è tutt’altro. Quella coi rossoneri è stata una vittoria che può dare la convinzione che la Fiorentina possa fare un ottimo campionato".

Il sogno Champions è proibitivo?

"Mai dire mai, il calcio in Italia è talmente livellato verso il basso che tutto ci può stare. Mi piacerebbe rivedere la Viola in Champions: Firenze lo meriterebbe".

E del Lecce che dice?

"Sta attraversando un momento di crisi ma confido nell’esperienza di Gotti. Certo, il calendario non aiuterà i giallorossi ma i tifosi lo avevano capito da agosto che il destino del Lecce era quello di sudarsi la salvezza".

A Firenze ci si domanda intanto che giocatore sia Pongracic: lei lo ha capito?

"Stesso discorso di Palladino: sta patendo il salto di qualità. Le premesse erano buone anche perché è un nazionale, non l’ultimo arrivato".

Si dice che il croato abbia sofferto l’iniziale volontà di Palladino di giocare a tre.

"Come dite a Firenze, sono "bischerate". Se uno sa giocare, gioca in tutti i modi: noi giocavamo uno contro uno a tutto campo. Però questa domanda mi dà lo spunto per rivolgere i complimenti alla Fiorentina".

Prego...

"Vedere in campo assieme due giovani come Ranieri e Comuzzo, italiani e prodotti del vivaio, è una bella cosa. Sono ragazzi che sanno cosa sia la maglia viola e che sono costati zero".

Restiamo in difesa ma chiudiamo in porta: l’ha sorpresa De Gea?

"Sì perché dopo un anno di inattività non me lo aspettavo a questo livello. De Gea si è dimostrato un fuoriclasse nel ritrovare subito la qualità".

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