L’analisi del mental coach. "Stanchi e sotto pressione. C’è un malessere evidente. E’ necessario compattarsi»

L’esperto Stefano Tavoletti: "Biraghi? Si rischia di creare incomprensioni" .

4 febbraio 2024

"Chi non ha intenzione di mettere la testa, che si levi". Tradotto, cambi pure aria. La sferzata con cui, dal Salento, Cristiano Biraghi ha mandato in archivio la sconfitta con il Lecce ha tutti i contorni di un profondo disagio che da qualche tempo si avverte all’interno dello spogliatoio viola. L’ultimo mese parla chiaro: tre rigori falliti, nemmeno una vittoria e una rimonta - quella ad opera dei giallorossi - che ha acceso i riflettori sulla tenuta della squadra di Italiano, ormai lontana parente di quella che aveva chiuso il girone d’andata al quarto posto: "C’è tanta componente mentale nei risultati dalla Fiorentina" spiega Stefano Tavoletti, mental coach per squadre e preparatore di calciatori e atleti olimpionici (oggi è figura di riferimento per il pesista Leonardo Fabbri).

"Rigori decisivi sbagliati e gol presi negli ultimi minuti – spiega – sono fattori sintomatici di un malessere che sta attanagliando i giocatori. Come mai in Coppa la Fiorentina ha realizzato dieci i rigori ora li sbaglia tutti? I giocatori stanno subendo una pressione emotiva senza però avere gli strumenti per fronteggiarla".

Quanto conta il ruolo dell’allenatore in momenti così?

"Un allenatore in grado di trasmettere una giusta motivazione ai giocatori incide in modo determinante. Il tecnico è il condottiero, colui che deve saper sincronizzare i meccanismi tecnici, fisici e mentali. Il mister è leader quando crea empatia, quando entra in sintonia coi calciatori e tira fuori il meglio da ognuno di loro. Sotto questo aspetto ritengo che Italiano sia tra i più bravi".

Però le frasi di Biraghi a Lecce fanno riflettere: è stata la scelta giusto sfogarsi in pubblico?

"Bisognerebbe chiedere ai compagni di Cristiano come hanno interpretato l’esternazione del loro capitano. Di certe cose penso sia meglio parlarne in privato negli spogliatoi, guardandosi negli occhi. Gli errori si risolvono così, altrimenti si rischia di creare ulteriori incomprensioni".

Da osservatore esterno cosa crede stia capitando alla Fiorentina?

"Vedo una squadra altalenante a livello di emozioni: noto giocatori emotivamente in balìa dei risultati. Lo scorso anno era successo lo stesso nel girone di andata, poi la squadra si è ritrovata e ha centrato due finali".

Come si esce da un momento di crisi come quello dei viola?

"Serve compattarsi, parlare guardandosi negli occhi e lavorare più forte che mai a livello fisico e mentale. Serve, soprattutto, l’umiltà e il coraggio di dire: ’Abbiamo toccato il fondo, ora risaliamo’, evitando di farsi prendere dallo sconforto".

Andrea Giannattasio

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