Theo Hernandez, Pogba, Toni, Di Maria: quando il campione finisce nel mirino dei ladri
Negli ultimi anni si sono moltiplicati le rapine e i furti, soprattutto ai danni dei calciatori famosi
Nell’altro millennio, capitava anche che i ladri si pentissero e restituissero la refurtiva. Successe a Zico quando ancora giocava in Brasile nel Flamengo: quando capirono di essere entrati nella casa del mito, i banditi lasciarono tutto intatto con un biglietto di scuse. Evidentemente non erano tifosi dei rivali del Vasco o del Botafogo. Ma purtroppo i tempi sono cambiati e oggi ladri e rapinatori sono sempre più brutali, a volte addirittura sciacalli che approfittano persino del giorno del funerale per svaligiare una casa: è capitato il 12 dicembre del 2020 nella residenza toscana di Paolo Rossi, a Bucine. Mentre Pablito veniva salutato per l’ultima volta dagli amici a Vicenza, i ladri entravano nella sua casa e rubavano tra le altre cose un prezioso orologio.
In Italia purtroppo è capitato spesso, e gli orologi sembrano il bottino preferito. Alla vigilia di Natale del 2008, mentre era fuori di casa, il brasiliano Ronaldinho fu derubato a Milano di gioielli e cronografi, ma non toccarono il Pallone d’oro. A Luca Toni furono sottratti molti trofei nella sua villa di Montale, alla periferia di Modena: per fortuna non la medaglia dei mondiali del 2006 né la Scarpa d’oro, ma furono momenti di grande paura perché mentre la famiglia era in casa quattro rapinatori a volto coperto e armati di pistole entrarono e aggredirono il campione. Poco lontano, alle porte di Sassuolo, qualche mese fa su svaligiata la villa dei suoceri di Mimmo Berardi, capitano neroverde, con un bottino misero.
A Napoli il problema è storico, e ha provocato anche polemiche internazionali. Gli ultimi episodi riguardano la Panda sottratta a Luciano Spalletti, prima ancora erano stati colpiti Arkadiusz Milik, che dopo una partita contro il Liverpool è stato avvicinato e minacciato con una pistola e ha dovuto cedere un Rolex Daytona da 7.000 euro. Neanche i figli della città sono stati risparmiati: Lorenzo Insigne fu rapinato mentre era in auto con la moglie Jenny, di un Rolex, due bracciali della moglie e contanti. Marek Hamsik ci ha rimesso tre orologi in tre diversi furti tra il 2007 e il 2013, la moglie Martina una macchina (come le mogli di Aronica e Fideleff). Nel 2011 il Rolex fu rubato ad Ezequiel Lavezzi, e la compagna Yanina Screpante prima si sfogò su Instagram definendo Napoli una ‘città di m….’, poi si scusò. Ma Lavezzi partì poco dopo. Soledad Cavani, al tempo compagna di Edinson, non volle più tornare a Lucrino dove viveva in una villa, dopo essere stata derubata (e poi rapinata a Fuorigrotta). Marcelo Zalayeta fu addirittura narcotizzato nella sua villa sul lago D’Averno, nel 2009.
Non che lontano da Napoli le cose vadano tanto meglio: se a Lothar Mattheus fu rubato il pallone d’oro, che teneva nella sua villa di Lecco, quando il tedesco giocava nell’Inter, se Marco Verratti fu derubato a Ibiza nella villa di Ronaldo, negli ultimi anni molti juventini sono finiti nel mirino. Uno di loro anche prima di tornare a Torino: Paul Pogba era impegnato in una partita di Champions League con la maglia del Manchester United contro l’Atletico Madrid quando i rapinatori sono entrati nella sua casa in Inghilterra mentre i figli dormivano nelle loro camerette. Quest’anno è toccato ad Angel Di Maria, che era in casa con la famiglia e con Dusan Vlahovic, a Torino: uno dei tre rapinatori fu arrestato, a Di Maria era successo anche a Parigi quando giocava nel Psg. Non fu preso il commando che colpì Claudio Marchisio tenendo in ostaggio per una notte lui e la moglie a Vinovo, mentre Paulo Dybala si trovò la casa svaligiata tornando da una trasferta europea, quando vestiva il bianconero. Leonardo Bonucci riuscì a dare un pugno al bandito che voleva rubargli l’orologo. Il difensore bosniaco Sead Kolasinac combattè a mani nude contro un uomo armato di coltello (poi condannato a 10 anni di carcere) che voleva derubarlo mentre era con il compagno dell’Arsenal Mesut Ozil.
A Milano non va tanto meglio: l’ultimo a essere colpito nella propria villa è stato il milanista Theo Hernandez, prima nel corso degli anni è toccato a Samu Castillejo, fermato con la minaccia di una pistola in auto, a Mauro Icardi rapinato da due ladri in bicicletta di un orologio Hublot in zona Arena, ad Arturo Vidal quando giocava nell’Inter (rubato un fuoristrada da 400mila euro e gioielli) a Stefano Sensi e a Ivan Perisic. Anche a loro rubarono orologi di pregio.
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