Verona-Napoli 3-0, Conte: "Buon primo tempo, poi ci siamo sciolti. La situazione è grave"
Il tecnico azzurro non cerca attenuanti alla debacle degli azzurri al Bentegodi: "Serve solo chiedere scusa e vergognarsi. Osimhen? Bisogna parlarne con la società"
Verona, 18 agosto 2024 - L'allarme rosso era già suonato nella conferenza stampa della vigilia, quella che a qualche inguaribile ottimista aveva fatto pensare a una mera questione di pretattica per provare a smorzare la pressione intorno a una squadra reduce da due picchi diametralmente opposti tra la vittoria dello scudetto e il successivo crollo verticale: invece le parole di Conte si sarebbero rivelate profetiche per il suo Napoli, destinato a sgretolarsi strada facendo sotto i colpi del Verona, a segno con Livramento e un doppio Mosquera. Il Bentegodi diventa fatal per il tecnico salentino, che sulla falsariga di ieri non vuole scusanti e giustificazioni per la sua squadra, un cantiere aperto in campo e soprattutto fuori.
Le dichiarazioni di Conte
L'unico asterisco Conte lo appone al primo tempo dei suoi, giudicato buono. "Nella frazione iniziale ci siamo stati solo noi e il Verona non ha mai tirato". Premessa vera ma destinata a essere smentita dal trend totalmente diverso della ripresa, con gli azzurri mai in campo e forse inconsciamente spenti nella mente e nelle gambe dall'infortunio occorso a Kvaratskhelia. "Nel secondo tempo abbiamo subito concesso un tiro all'Hellas e alla seconda occasione abbiamo incassato la prima rete per poi scioglierci come neve al sole: questo non deve mai accadere e l'unica cosa che mi sento di dire, in quanto allenatore che si assume le proprie responsabilità, è che chiedo scusa al popolo napoletano, che ci segue con grande passione, oltre a provare vergogna. Ora mi sanguina il cuore: vedremo se nei prossimi giorni sanguinerà anche a qualcun altro". Al di là del rodaggio tipico del periodo, a maggior ragione per le squadre che hanno cambiato guida, i mali del Napoli sembrano più profondi, come a suo modo aveva già preannunciato Conte tirando in ballo la scorsa deludente stagione, da non relegare nell'ambito del caso o della sfortuna: tirata una riga sul passato, anche il presente, con un mercato piuttosto imballato, non aiuta a voltare totalmente pagina. "Al di là del mercato, preoccupa il secondo tempo e come abbiamo reagito alle difficoltà. Poi possono arrivare diversi giocatori, quello è relativo, ma i problemi vanno risolti a monte". Tra essi, a modo suo, rientra Osimhen, l'assente di lusso dal campo, nonché giocatore su piazza ma praticamente senza mercato. "Di Victor bisogna parlare con la società, perché come ho già detto io su questa vicenda mi sono posto come uno spettatore. Fin dal mio arrivo so solo che si sta allenando a parte. Vale però il discorso di prima sul mercato: al di là dei singoli giocatori, deve cambiare l'atteggiamento. Servono più fame, più grinta, più personalità e più voglia. Inoltre - continua Conte - ho trovato molti ragazzi che fanno fatica a gestire le difficoltà e questa è una cosa preoccupante, perché non la alleni in poco tempo". L'ultima chiosa del tecnico azzurro fa riflettere in vista del prossimo futuro. "Sapevo che il malato fosse grave: ora bisogna vedere quanto".
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