Verona-Napoli 1-3, Kvaratskhelia guida la rinascita degli azzurri

Il georgiano realizza una doppietta proprio dove era cominciata la sua avventura in Italia. Ad aprire le marcature era stato Politano: a chiuderle Lazovic, che illude il Bentegodi

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
21 ottobre 2023
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Verona, 21 ottobre 2023 - Appena poche settimane fa, dopo il pareggio a reti bianche contro il Bologna, Aurelio De Laurentiis aveva parlato di rinascita del suo Napoli, che invece nel giro di poco tempo sarebbe incappato in un altro momento no, con tanto di panchina di Rudi Garcia di nuovo in bilico. Il resto è storia nota: giorni di riflessione prima del no di Antonio Conte e della seguente conferma del tecnico francese, che viene anche salvato dal voto di fiducia della squadra. Gli azzurri confermano sul prato del Bentegodi le proprie intenzioni chiudendo la pratica già nel primo tempo grazie alle reti di Politano e Kvaratskhelia: per quest'ultimo, autore di una doppietta a cavallo delle due frazioni, l'aria di Verona, dove tutto cominciò all'alba della scorsa stagione, si conferma più che benedetta. Adesso per il Napoli, che vince e convince e lo fa senza gli infortunati Osimhen, Anguissa e Juan Jesus, si apre la caccia a quella continuità che finora è stata la vera assente di lusso della gestione Garcia, con il primo esame in tal senso che sarà proposto dalla Champions League. Invece per l'Hellas, che si regala soltanto l'illusione della rimonta grazie al guizzo di Lazovic, la notte è ancora lunga e tempestosa. E ora a traballare è la panchina di Marco Baroni.

Le formazioni ufficiali

  Baroni sceglie un 3-4-2-1 aperto da Montipò, con Magnani, Dawidowicz e Amione in difesa: i quinti sono Faraoni e Doig, con Hongla e Serdar al centro del campo e la coppia Ngonge-Folorunsho a supporto dell'unica punta Djuric. Garcia risponde con un 4-3-3 che tra i pali vede Meret: la retroguardia è completata da Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Mario Rui. In mezzo al campo ci sono Cajuste, Lobotka e Zielinski, mentre al centro del tridente svetta Raspadori (e non il grande ex Simeone), assistito da Politano e Kvaratskhelia.  

Primo tempo  

 Pronti, via e l'Hellas guadagna un corner, dai cui sviluppi Dawidowicz impegna subito Meret, costretto a consegnare ai padroni di casa un'altra chance dalla bandierina: il portiere azzurro si ripete sul nuovo calcio d'angolo, con Magnani che aveva provato a capitalizzare al meglio l'avvio sprint dei suoi. Il Napoli cerca di uscire dal guscio e lo fa con Kvaratskhelia, che viene steso da Faraoni in una zona del campo molto interessante: della battuta della successiva punizione se ne incarica Raspadori, che impegna Montipò. Al 15' quest'ultimo è attento sul mancino di Politano, mentre al 23' Raspadori torna protagonista dagli sviluppi di una punizione: ancora una volta Montipò si dimostra all'altezza della situazione. Tuttavia, al 27' anche il portiere di casa è costretto ad arrendersi sulla botta al volo di Politano su suggerimento di Raspadori che porta in vantaggio il Napoli. Sulle ali dell'entusiasmo, gli azzurri insistono con Cajuste, che al 28' penetra in area ma si fa ipnotizzare da Montipò: la sfera arriva al solito Politano, che stavolta manca il bersaglio. Al 31' Raspadori riceve la sfera dagli sviluppi dell'ennesimo corner guadagnato dagli ospiti: Magnani devia la conclusione, regalando al Napoli un altro giro dalla bandierina. Dopo una fase di sbandamento, il Verona prova a riordinare le idee prima di mandare al tiro Serdar: è il 35' e la palla sorvola di poco la traversa. L'Hellas non solo non riesce a pareggiare, ma al 43' cade ancora: a segnare stavolta è Kvaratskhelia, che punisce Montipò sul suo palo a coronamento di una ripartenza perfetta condotta da Politano che fa calare il sipario sul primo tempo su un doppio vantaggio che per il Napoli appare più che rincuorante dopo le tempeste delle scorse settimane.

Secondo tempo

  Il Verona rientra in campo senza Serdar, Ngonge e Amione, rimpiazzati rispettivamente da Lazovic, Bonazzoli e Terracciano. E' il chiaro manifesto della voglia di Baroni di rivoluzionare la sua squadra per provare a cambiare il corso del match. In realtà, il copione della sfida sembra lo stesso, con il Napoli ancora intento a fare incetta di corner: al 49', proprio dagli sviluppi di un tiro dalla bandierina, Politano serve ancora Kvaratskhelia, il cui destro al volo si spegne di poco sul fondo. Il georgiano si riscatta al 55' sempre su suggerimento di Politano, autore di un lancio illuminante. Per l'Hellas sembra tutto finito, ma al 60' Lazovic riapre parzialmente i giochi con un bolide propiziato dal liscio di Rrahmani sul precedente cross di Faraoni e dal successivo rinvio corto di Di Lorenzo. Baroni prova a cavalcare l'onda positiva e cambia ancora: fuori Doig e dentro Tchatchoua. Il Napoli non si scompone e al 66' torna pericoloso con Raspadori, l'addetto del giorno alla battuta delle punizioni: Montipò disinnesca la minaccia prima che l'ex Sassuolo venga sostituito da Simeone. Garcia inserisce anche Zanoli per Mario Rui. Al 69' Djuric di testa sfiora la rete che avrebbe potuto realmente riaprire la sfida, mentre sul ribaltamento Politano va a un passo dal poker su suggerimento di Kvaratskhelia: Tchatchoua respinge la sfera. Al 72' Zielinski apparecchia per il diagonale di Cajuste che termina di poco fuori, mentre dall'altro lato serve un miracolo di Meret per disinnescare la zampata di Bonazzoli su suggerimento di Faraoni. Il botta e risposta continua: al 74' Zielinski arma il destro leggermente impreciso di Simeone, mentre sul ribaltamento Meret para in due tempi la botta di Lazovic. Garcia cambia ancora: fuori Kvaratskhelia e dentro Lindstrom. Baroni risponde gettando nella mischia Henry per Djuric: all'81' il nuovo entrato per poco non segna con un tap-in sulla risposta incerta di Meret sulla precedenta sventola di Folorunsho. Garcia inserisce Zerbin per Politano e Gaetano per Zielinski. Proprio Zerbin al 90' impegna Montipò per l'ultima volta prima del triplice fischio di Abisso, quello che certifica la (nuova) rinascita del Napoli. In attesa di futuri riscontri sulla ricerca della continuità finora mai trovata in stagione, gli azzurri vincono, convincono e possono pensare alla Champions League con un ritrovato ottimismo. Mica poco, pensando alle tante tempeste dei giorni scorsi.  

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