Verona-Udinese 1-0, Coppola fa esplodere il Bentegodi all'ultimo respiro

Il difensore gialloblù al 93' decide la sfida salvezza contro i friulani, graziati dal legno per due volte ma traditi anche dal grave errore in attacco di Lucca

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
20 aprile 2024
Diego Coppola (Ansa)

Diego Coppola (Ansa)

Verona, 20 aprile 2024 - Quando il Verona, nella coda di entrambi i tempi, aveva colpito due legni (prima il palo con Noslin e poi la traversa con Folorunsho), il pensiero di una partita stregata avrà spopolato al Bentegodi nonostante anche l'Udinese, fino al 93', avesse avuto diverse occasioni su cui recriminare: su tutte quella, all'alba della ripresa, gettata alle ortiche da Lucca dopo un gran tacco di Samardzic. Invece, proprio all'ultimo respiro, il neo entrato Duda pennella da calcio d'angolo l'arcobaleno perfetto per il colpo di testa di Coppola che manda l'Hellas a 31 punti, con tanto di aggancio a quell'Empoli che nel pomeriggio, battendo a sorpresa il Napoli, aveva acceso ulteriormente la bagarre salvezza. Bagarre che per i friulani, che restano inchiodati a 28 punti, sta assumendo sempre di più i connotati di pericolosissime sabbie mobili, seppur con il lumicino di speranza dettato dall'asterisco per il finale della partita contro la Roma da concludere il prossimo 25 aprile.

Le formazioni ufficiali

 

Baroni sceglie un 4-2-3-1 con Montipò tra i pali, con Centonze, Coppola, Magnani e Cabal in una difesa schermata da Serdar e Silva: l'unica punta è Noslin, assistito da Mitrovic, Folorunsho e Lazovic. Cioffi replica con un 3-4-2-1 aperto da Okoye, protetto da Perez, Bijol e Kristensen, con Ehizibue e Kamara sugli esterni e Walace e Payero in mezzo al campo: sulla trequarti ci sono Samardzic e Pereyra, con Lucca come unica punta.  

Primo tempo

  I ritmi sono blandi e il primo sussulto arriva al 6', quando Samardzic si incarica della battuta di una punizione dopo un fallo commesso da Coppola su Lucca: sul pallone vagante si avventa Payero, che spara alle stelle. Il Verona risponde all'8' con un corner battuto da Lazovic sul quale Coppola non impatta al meglio. All'improvviso, complice la posta in palio altissima, al Bentegodi monta il nervosismo, con Guida costretto a estrarre tre gialli nel giro di pochi minuti: i destinatari sono da una parte Serdar e Cabal, entrambi 'cattivi' su Ehizibue, e Walace dall'altra. La situazione rientra e al 21' finalmente si vede la prima vera occasione del match quando Folorunsho fugge a Kristensen e mette un cross basso al centro intercettato in maniera provvidenziale da Perez: ne consegue un corner, battuto ancora dallo specialista Lazovic, che arma lo stacco di Cabal privo però sia di potenza sia di precisione. L'Udinese replica con la penetrazione di Samardzic stoppata da Cabal, che però rinvia sui piedi di Payero, che ovviamente non si fa pregare e tira: Mitrovic concede agli ospiti un giro dalla bandierina che produrrà un'occasione molto ghiotta sulla battuta corta proprio di Samardzic per Lucca, con Montipò perfetto nell'intervento. Al 33' il serbo, fresco di ammonizione per fallo tattico su Lazovic, si incarica della battuta di una punizione dopo essere stato spintonato da Silva: la soluzione scelta è quella a giro, ma la palla non si abbassa a dovere. Dopo un'altra fase di stasi, al 43' torna pericoloso il Verona con un affondo a destra di Lazovic, che apparecchia per l'inserimento di Noslin: con grande tempismo, la scivolata di Ehizibue evita un gol già fatto ai padroni di casa. I rimpianti del Bentegodi aumentano quando al 44', sul medesimo asse, è il palo a negare la tanto attesa esultanza: Lazovic pennella ancora una parabola perfetta da corner e Noslin colpisce di testa, sbattendo sul legno ma con Okoye all'apparenza sulla traiettoria.  

Secondo tempo

  L'Hellas rientra in campo con la faccia cattiva e subito sfiora la rete con un'iniziativa di Folorunsho sulla quale Noslin non arriva per poco. L'Udinese risponde con Lucca, che al 49' si divora il vantaggio vanificando con un destro sballato da ottima posizione il gran tacco di Samardzic. I bianconeri insistono al 51', quando Ehizibue liscia clamorosamente il suggerimento di Kamara: c'è una deviazione e ne scaturisce un corner battuto da Samardzic, che arma il colpo di testa fuori misua di Bijol. Baroni apre il valzer delle sostituzioni inserendo Swiderski per Mitrovic e Bonazzoli per Silva. Al 64' il solito Samardzic verticalizza alla grande per il taglio di Pereyra, che evita l'uscita di Montipò e insacca: tutto bello tranne la posizione del capitano bianconero, che con il suo offside vanifica tutto. Al 70' Centonze serve con una palla morbida Bonazzoli, che a sua volta rimette in mezzo per Cabal, che con una conclusione debole non impensierisce Okoye. Sul ribaltamento di fronte Kamara innesca Ehizibue, che a tu per tu con Montipò si fa ipnotizzare: la bandierina alta del fuorigioco lo salva. Al 73' il numero 19 ospite ha la chance di pronto riscatto ma viene chiuso, con Coppola che perfeziona il disimpegno rifugiandosi in corner: sul punto di battuta c'è il solito Samardzic, che cerca e trova di nuovo un Bijol ancora impreciso da ottima posizione. L'Udinese si fa preferire a livello di manovra e chance, con il Verona che sembra affidarsi a iniziative più estemporanee esattamente come quella di Serdar, che al 76' impegna Okoye con una botta centrale. Baroni prova a cambiare di nuovo inserendo la fantasia di Vinagre per un esausto Lazovic. Cioffi invece richiama in panchina Ehizibue e getta nella mischia Ferreira: Baroni esaurisce i suoi slot lanciando Suslov e il rientrante Duda per Cabal e Serdar. All'88' i gialloblù colpiscono il secondo legno della loro serata quando, dagli sviluppi di una punizione, Duda pesca la testa di Folorunsho, la cui girata viene respinta dalla parte alta della traversa. In pieno recupero Cioffi inserisce Success per Lucca proprio quando la partita sembra indirizzata verso lo 0-0: invece al 93', praticamente quasi a extra time finito, Duda (ottimo il suo ingresso) pennella da corner il cross perfetto per la testa di Coppola, che svetta su Bijol e firma il gol vittoria dei suoi che rischia di pesare come un macigno nell'economia della lotta salvezza.

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