Atalanta-Inter 1-2: cinque vittorie consecutive in trasferta

Calhanoglu e Lautaro per il sacco di Bergamo, nel finale l’Atalanta ma ci prova ma il gol di Scamacca non basta: cinque su cinque in trasferta per Inzaghi

di MANUEL MINGUZZI -
4 novembre 2023
Atalanta-Inter

Atalanta-Inter

Bergamo, 4 novembre 2023 - L’Inter ha ripreso con vigore la marcia alla seconda stella dopo gli inciampi con Sassuolo e Bologna. A Bergamo la quinta vittoria consecutiva in trasferta con il due a uno firmata da Calhanoglu su, rigore discusso, e Lautaro, classico tiro a giro, ma nel finale l’Atalanta ci ha provato con Scamacca mettendo apprensione alla capolista. L’espulsione di Toloi ha però chiuso le speranze e così i nerazzurri rimandando la palla nel campo del Milan e della Juventus, chiamate a rispondere alla marcia degli interisti. Per la squadra di Inzaghi terza vittoria consecutiva e quarta nelle ultime cinque di campionato. Ora la trasferta di Salisburgo in Champions League che può spaccare il girone in ottica ottavi di finale. L’Atalanta di Gasp può recriminare per una gestione non ottimale dei momenti salienti e per un rigore molto discusso che ha aperto la contesa. Infortunio al ginocchio per Pavard nel primo tempo e proprio il suo sostituto, Darmian, ha conquistato il rigore su uscita bassa di Musso.

Pavard infortunio, Darmian si prende il penalty

Gasperini sceglie Scamacca centravanti con Lookman e Koopmeiners a supporto. Inzaghi invece conferma i soliti noti con Martinez e Thuram in attacco, dietro non c’è Bastoni ma gioca De Vrij. L’Atalanta parte come sempre uomo su uomo e va appressare alto in tutte le zone di campo, l’Inter prova a non farsi prendere dal ritmo altrui e mantiene le posizioni senza strafare. Non succede granché nei primi venti minuti, le squadre si controllano bene, di fatto annullandosi a vicenda. Poi l’Atalanta ha una piccola accelerazione a metà tempo, trovando buone cose soprattutto sulla fascia destra. Prima sortita Atalantina al 21’. Buona manovra palla a terra che sfocia su Zappacosta, poi cross per il quinto dalla parte opposta, ma Ruggeri spara il sinistro a lato. La Dea sembra impossessarsi del controllo della partita, almeno come ritmo e pressing, mentre l’Inter deve anche ricorrere ad una sostituzione di emergenza con Pavard che si fa male al ginocchio in un contrasto con Lookman. Dentro Darmian, e sarà impattante. Di fatto l’Inter non si presenta mai dalle parti di Musso e anche Sommer vive abbastanza tranquillamente il primo tempo a parte un paio di mischie. Serve dunque qualcosa, un episodio, che apra la partita. Accade al 38’ quando Calhanoglu ha una splendida visione in verticale proprio per Darmian che anticipa Musso in area nonostante stesse già in parte cadendo: Sozza decreta il rigore. Il turco trasforma al 40’ tra le polemiche dello stadio di casa e del tecnico Gasperini. L’inter si scioglie nel finale di tempo e Calhanoglu ci prova anche da lontano ma stavolta Musso fa buona guardia. L’Atalanta patisce il colpo e perde di precisione, mentre gli interisti chiudono meglio il primo tempo di come lo avevano iniziato. Non ci sono occasioni degne di note e l’Inter si ritrova in vantaggio, forse, oltre i propri meriti.

Lautaro a giro, Scamacca non basta

L’Inter invece approccia decisamente meglio la ripresa, trovando fluidità di manovra, ritmo e soprattutto spazi a sinistra. Siluro di Dimarco da fuori, palla che fa la barba al palo. Gol di rapina di Lautaro al 53’ dopo una azione prolungata, il guardalinee alza la bandierina e il Var conferma. Gasperini percepisce la difficoltà a destra e toglie Zappacosta per inserire Hateboer, assieme all’olandese entra anche Pasalic per dare maggior peso offensivo. Ma la scelta dura poco perché Lautaro al 57’ scaglia il destro a giro che batte l’incolpevole Musso: 0-2. Una delizia dell’argentino che colpisce di forza e precisione non lasciando scampo al connazionale. L’Inter però riapre la porta con una gestione rivedibile di una palla in uscita e consente ai padroni di casa di accorciare. Serve il pressing di Lookman su Dimarco, ai limiti del fallo, per riconquistare palla in area e servire il liberissimo Scamacca: 1-2 tre minuti più tardi. L’Atalanta riprende vigore e coraggio e così Inzaghi va con i cambi per evitare che la partita prende la piega sbagliata, dentro Carlos Augusto e Frattesi per Dimarco e Mkhitaryan. Gli uomini di Gasp ci provano anche se manca l’idea giusta negli ultimi metri, mentre l’Inter agisce di rimessa sfruttando gli spazi che la Dea è obbligata a concedere in contropiede. Lookman ci prova dalla distanza, Sommer devia come può e poi Darmian, ancora una volta decisivo, salva su Scamacca. Assalti bergamaschi, rinvigoriti da un pubblico di casa che ha ripreso a crederci, trascinati da un Lookman di nuovo dentro la partita. Gasp ci prova anche con De Ketelaere e Muriel per gli ultimi assalti: Dea a trazione super anteriore. Occasione a dieci dalla fine: Sommer esce di pugno su un cross dalla fascia destra, poi si avventa Scamacca ma lo svizzero ha il colpo di reni giusto. L’Inter si fa vedere in contropiede con Dumfries imbeccato da Barella, diagonale sinistro sventato da Musso. Ancora cambi per Inzaghi che vede i suoi in affanno, dentro Sanchez e Asllani per Calhanoglu e Lautaro. La Dea arremba, più con voglia, cuore e carattere che con le idee, l’Inter si difende ma con la palla tra i piedi c’è tanta confusione e si fatica a costruire una manovra in verticale degna di nota. Proprio il cileno dell’Inter si invola su rubata di Carlos Augusto, ma il diagonale è a lato. Le speranze della Dea si spengono al 92’ quando l’Inter riesce a costruire una buona trama con Asllani per Sanchez trattenuto da Toloi, già ammonito: doppio giallo e rosso. E' la parola fine sulla partita. L’Inter riesce a far scorrere gli ultimi minuti di recupero con buona gestione nonostante un paio di mischie dell’Atalanta in area che si concludono con il nulla di fatto. Cinque su cinque in trasferta e segnale mandato a Milan, che giocherà contro l’Udinese, e Juve, impegnata a Firenze. Per l'Inter ora c'è la trasferta di Salisburgo fissata per mercoledì, poi il Frosinone in casa prima della sosta.  

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