Che bella l’Inter di Coppa. Lo show di Calha e Lautaro spegne la Stella Rossa

Il turco sblocca il match su punizione e lo mette subito in discesa, a segno anche Arnautovic e Martinez, l’iraniano completa la festa su rigore.

di MATTIA TODISCO -
2 ottobre 2024
Lo show di Calha e Lautaro spegne la Stella Rossa

La gioia di Lautaro Martinez sotto la curva dei tifosi dell’Inter dopo il gol del momentaneo 3-0 per i nerazzurri

Per fortuna c’è il campo. Di questo si torna a parlare, nonché di vittorie, la seconda consecutiva per l’Inter tra campionato e Coppa. È un bel 4-0, il primo successo stagionale in Champions League superando di slancio una Stella Rossa che resta a contatto un’ora, ma cede di schianto quando all’apparecchiato vantaggio firmato da Calhanoglu e Arnautovic, Inzaghi decide di aggiungere Lautaro dalla panchina, beandosi del ritrovato ardore dell’argentino.

Anche nei giorni in cui la Curva Nord (senza alcuno striscione al Meazza) si ritrova decimata per i noti fatti di cronaca, tamburi e mani battono a ritmo ed è altrettanto battente la pioggia che accoglie le squadre. Nella teoria dovrebbero essere assenti dagli spalti i serbi, ma qualcuno ha trovato spazio e posto nella parte alta del secondo anello blu e prova a farsi sentire, tanto che gli steward fanno capannello attorno per evitare beghe. Sul campo l’Inter si assicura un immediato vantaggio. Segna al 3’ con Arnautovic in fuorigioco. Replica otto minuti dopo con Calhanoglu da punizione diretta, deviata dall’ex milanista Krunic: stavolta nulla da eccepire per arbitro e collaboratori. Gonfia la rete in offside anche Dumfries, di testa su una palombella in verticale disegnata da Taremi, la cui presenza nelle azioni offensive è costante. La pressione sul portatore di palla dell’iraniano consente a Mkhitaryan di arrivare a un passo dalla gloria, al centrocampista manca precisione nella stoccata. Qualche ruggine difensiva già vista di recente è ancora da registrare. La Stella Rossa tira quattro volte nel primo tempo, una sola nello specchio (para Sommer con il corpo), le altre larghe. Due di queste vedono protagonista Maksimovic, 2007, movenze alla Cole Palmer e un mancino educato abbastanza da tenere basse le traiettorie, anche se fuori bersaglio. C’è ancora l’armeno coi riflettori addosso quando, ad inizio ripresa, la Stella Rossa reclama un fallo di mano da rigore su cui Zwayer decide per la non punibilità.

La serata sembra addormentarsi, serve una scintilla. Ci pensa Taremi: recupero alto e assist radente ad Arnautovic a porta spalancata. L’austriaco libera l’urlo e poco ci manca che conceda il bis prima di far posto a Lautaro. Il capitano si prende la fascia da De Vrij, rimettendosi al lavoro per recuperare il tempo perduto fino a domenica scorsa. Torna il “Toro“ indemoniato e letale: fa 3-0 sul secondo assist di un onnipresente Taremi, guadagna un rigore che lascia al compagno, regalo scartato dopo lo stop per guai tecnologici (manca il contatto col Var). L’attesa vale il piacere del pallone che va dentro e dei cori che salutano un risultato largo e confortante.

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