Conte-Inter, sfida totale. Scudetto, arbitri e mercato
Botta e risposta costante con Marotta: tre anni fa il turbolento addio del tecnico. Buongiorno soffiato ai nerazzurri che avevano preso Zielinski e pensano a Meret. .

Antonio Conte, tecnico del Napoli, ha guidato l’Inter allo scudetto nel 2021
I duelli verbali a distanza con i suoi vecchi allenatori stanno diventando una delle “specialità“ di Beppe Marotta. Lo scorso anno toccò a Massimiliano Allegri, quest’anno ad Antonio Conte, con cui l’Inter si è separata nel 2021 (dietro lauta buonuscita) per divergenze d’opinione sul futuro. L’allenatore pugliese riteneva che non si sarebbe andati lontano cedendo Hakimi e facendo player trading, ma nei tre anni successivi sono arrivati sei trofei, compreso uno scudetto.
Ad essere sinceri, solitamente ad accendere la miccia è sempre stato chi era dalla parte opposta rispetto al presidente nerazzurro. Nel caso dell’attuale allenatore del Napoli, con le dichiarazioni sul Var immediatamente successive allo scontro diretto. Pochi giorni di apparente calma e la polemica è stata rinfocolata dalle dichiarazioni di Marotta in occasione del Gran Galà Aic: "Il Napoli è favorito per la vittoria dello scudetto, stanno facendo bene e hanno un allenatore vincente. Sono una squadra forte, possono arrivare fino in fondo".
A Conte, che sta facendo di tutto per allentare le pressioni addosso alla sua squadra, l’esternazione è andata di traverso. "L’Inter ha due squadre e tre quarti. Si concentrano su di noi e non vedono chi sta dando fastidio - ha detto Conte alla vigilia dell’impegno di Coppa Italia con un evidente riferimento all’Atalanta seconda in A -. Sono parole che porta via il vento. Se non vincono lo scudetto non credo Marotta sia contento". Il “duello“ ricorda molto da vicino quello con Allegri dello scorso anno. Anche allora la Juventus era senza le coppe europee, come il Napoli quest’anno. E allo stesso modo Simone Inzaghi si tenne fuori dalle discussioni, lasciando al proprio dirigente le risposte e puntando su dichiarazioni molto diplomatiche. Il massimo che si è lasciato scappare l’allenatore interista è stato che "le altre squadre hanno lo stesso obiettivo di vincere e hanno fatto degli investimenti importanti".
Nel caso del Napoli, per ammissione di Conte, il mercato è stato pieno di colpi centrati. Nell’ultima gara vinta contro il Torino c’è stata l’ennesima conferma delle qualità di McTominay, ma i partenopei (che pure hanno ceduto Osimhen) hanno portato a casa anche Lukaku, Buongiorno, Gilmour, Neves, gli ultimi due spesso in panchina, a testimonianza della forza di un gruppo che per molti elementi ricalca quello che vinse lo scudetto nel 2023. Una rosa di cui non fa più parte Zielinski, che il duo Marotta-Ausilio ha convinto a lasciare la Campania a zero per giocare nell’Inter, a sua volta superata (anche per mancanza di fondi) nella corsa a Buongiorno, oggi un pilastro del Napoli.
È invece ancora alla corte di Conte l’azzurro Alex Meret, il portiere titolare, il cui entourage tratta da tempo il rinnovo di contratto con il club di De Laurentiis. Le parti sono distanti e nelle ultime settimane sono circolate voci (invero smentite dall’agente Pastorello) su un interessamento dei campioni d’Italia. Anche da Milano, a microfoni spenti, arrivano più “no“ che “sì“: la società ha investito su Josep Martinez e vede ancora in lui il successore di Sommer.
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