Denzel Dumfries: rinnovo con l'Inter fino al 2028 e prestazioni brillanti contro la Lazio
Dumfries rifiorisce tra Inter e nazionale olandese: rinnovo fino al 2028 e prestazioni decisive nel 6-0 alla Lazio.
Il tulipano è rifiorito col freddo. A casa sua, in Olanda, non era mai appassito. Ogni viaggio in nazionale, per Denzel Dumfries, sembrava un toccasana contro i pruriti per le panchine all’Inter. Nel dualismo con Darmian, di tanto in tanto gli tocca stare in disparte a fare rodaggio al motore. Ha un struttura possente, l’olandese, e in nerazzurro trova un’alternativa di alto livello che in nazionale non ha, agli occhi del ct, il che significa una presenza quasi certa nelle formazioni iniziali in maglia orange, non sempre accompagnata da gerarchie così definite in nerazzurro.
Per vincere la concorrenza nel club, Dumfries deve essere tirato a lucido, fisicamente e mentalmente. Archiviata la questione rinnovo al 2028, firmato da pochi giorni con lauto aumento fino a 4 milioni a stagione, l’esterno sembra di nuovo tarato a dovere. Le esternazioni a mezzo stampa in tema “scelte dell’allenatore“ sono sempre state in linea col personaggio, rispettoso dei ruoli, un gigante che sorride ma è consapevole del suo status e alla soddisfazione di giocare nell’Inter accompagna l’ambizione di avere un ruolo importante sulla scena. Contro la Lazio si è rivisto il giocatore fisicamente dominante che Ausilio e Marotta hanno voluto blindare dopo un lungo lavoro ai fianchi con l’entourage. Inzaghi ha spinto per una soluzione positiva, all’Olimpico si è capito una volta di più il perché. Dumfries è una pedina perfetta per il 3-5-2 del tecnico. Non ha la tecnica di Hakimi, ma è atleticamente debordante. Un’arma letale negli inserimenti offensivi, nonché un difensore in grado di tenere il passo di un avversario come Nuno Tavares, sovrastato dopo un avvio di stagione da protagonista assoluto.
Nel 6-0 alla Lazio, Dumfries ha chiuso la partita con un rigore guadagnato, un assist e un gol. È il tredicesimo in rosa per minuti giocati, 655’, poco più della metà di Mkhitaryan che ne vanta 1227’ ed è secondo solo a Sommer. Pur aggiungendo le fatiche con l’Olanda, sulla carta significa avere ancora tante energie da poter spendere. Una buona notizia per Inzaghi, in una squadra che deve affrontare cinque diversi fronti, tra cui la Coppa Italia domani a San Siro contro l’Udinese con parecchi cambi di formazione previsti. Se poi la Premier tornerà all’assalto, come accaduto in passato, l’Inter avrà una nuova forza contrattuale con cui poter monetizzare un addio che oggi sembra più lontano di qualche settimana fa.
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