Domenica il derby d’Italia. Inter-Juve, riflettori sull’arbitro. Disastro in Champions per Guida
Reclamo ufficiale dell’Atletico dopo un rigore contestato. La designazione decisa. prima della prova in Coppa.
L’avvicinamento dura solo metà settimana. Pochi giorni, dopo la Champions League, in cui Inter e Juventus hanno e avranno il compito di recuperare energie fisiche e mentali in vista dello scontro diretto. La Coppa ha lasciato scorie: infortuni bipartisan ancora da smaltire, i bianconeri hanno perso per la prima volta in stagione e i nerazzurri se la sono cavata meglio ma spendendosi in chilometri e sudore, fino al gol nel recupero. Le ragioni del campo hanno scavalcato ogni ragionamento, ogni polemica del “pre“, sale e colonna di Inter-Juventus. Una rivalità storica, accesa. Per giocarlo serve carattere. San Siro vestirà l’abito buono, una mise da gran sera. D’altra parte i biglietti costano sempre di più, specie per le gare di cartello, a proposito di polemiche in crescendo, anno dopo anno, rincaro dopo rincaro, alla rincorsa dei record d’incasso. Il che non fermerà il progressivo riempirsi degli spalti fino al prestabilito fischio d’inizio delle 18, quando non solo i ventidue calciatori in campo, ma anche l’arbitro Guida di Torre Annunziata avrà gli occhi di tutti addosso.
Una scelta arrivata ufficialmente prima della gara che il fischietto italiano ha diretto in Champions League tra Atletico Madrid e Lille, terminata tra le proteste di Simeone per un rigore concesso (e confermato dal Var Pairetto) per un fallo di Koke. Segnalato inizialmente come un tocco di mano, se non fosse che a prenderla con l’arto sbagliato è stato un giocatore del Lille. Il fischio è stato poi tramutato in un’infrazione di altro tipo, visto che lo spagnolo aveva tirato un calcetto a un avversario. Sufficiente a far sì che il Var Pairetto non richiamasse il collega al monitor. Ieri l’Atletico Madrid ha inviato reclamo ufficiale all’Uefa. Non è, per usare un eufemismo, il miglior avvicinamento possibile a una gara storicamente ricca di complicazioni, in cui ogni fischio genera proteste, ogni scelta un ricordo di rimpalli verbali e accuse incrociate.
In tal senso, è favorevole per non esasperare ulteriormente i toni che sulle due panchine siano presenti due animi pacati quali Inzaghi e Thiago Motta. Le conferenze stampa della vigilia saranno la cartina di tornasole della tensione che si respira nei due ambienti e le prime mosse tattiche saranno anche quelle con cui i tecnici dribbleranno (o asseconderanno) i focolai accesi naturalmente dall’appropinquarsi del confronto. Ad oggi entrambi guardano al campo. L’Inter è tornata su suolo italiano dalla Svizzera solo ieri a metà giornata. Entro domenica Inzaghi avrà le risposte che cerca sul possibile recupero in regia di Asllani, utile per sostituire l’infortunato Calhanoglu. Il turco marcherà visita e con lui Acerbi, già sostituito da De Vrij contro la Roma (a gara in corso) e lo Young Boys (dall’inizio).
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