E Inzaghi ringhia. "Il calendario non ci dà respiro». La buona notizia: Calhanoglu c’è

Il tecnico nerazzurro: "Tra recuperi e Coppa Italia non c’è tempo per riposare, ma non ci possiamo fare niente"

di MATTIA TODISCO
2 febbraio 2025
L'imponente stadio San Siro di Milano visto dall'esterno

L'imponente stadio San Siro di Milano visto dall'esterno

Febbraio significa derby di Milano. Dal 2020 in poi, solo una volta la stracittadina non si è giocata in questo mese, lo scorso anno. Bilancio: tre vittorie dell’Inter e una del Milan, che aiutò i rossoneri a vincere lo scudetto. C’era già Simone Inzaghi al timone nerazzurro, in quel 2022, come c’era dodici mesi più tardi quando Lautaro Martinez decise la sfida segnando l’unico gol. La seconda di sei consecutive vinte sempre dall’Inter, prima delle due sconfitte più recenti tra campionato e Supercoppa Italiana. "La prima meritata – dice il tecnico nerazzurro alla vigilia –. Nella seconda eravamo in controllo e dovevamo essere più bravi negli episodi. Il primo gol del Milan era viziato da un fallo netto su Asllani, con conseguente ammonizione per Mkhitaryan, ma può capitare e dovevamo reagire meglio".

Un appunto messo lì con il consueto aplomb, ma comunque una sottolineatura, al pari di quella legata al calendario. "Siamo stati bravi ad arrivare nelle prime otto in Champions, ma abbiamo un recupero con la Fiorentina e la Coppa Italia – dice ancora il tecnico –. Potevano metterla in un’altra data, dovremo correre anche a Febbraio, quando pensavamo di poterci allenare meglio e di dare il giusto riposo ai ragazzi, dopo sedici gare in due mesi. È stato però firmato un accordo in Lega per giocare alla prima data disponibile, non possiamo farci nulla".

Le settimane decisive, quelle con le gare che portano ad alzare o meno i trofei, sono previste più avanti. Ci si arriverà però con la possibilità di farlo davvero solo se si uscirà indenni dall’ennesimo tour de force. Per rimanere incollati al Napoli, che domani giocherà subito dopo il derby, bisogna evitare di perdere colpi e punti. Le scelte diventeranno ancora più complicate, considerando il coefficiente di difficoltà di molte sfide: Milan, due volte la Fiorentina tra Franchi e Meazza, Juventus a Torino, Genoa e Lazio in casa (i biancocelesti nei quarti di Coppa Italia) e al primo weekend di marzo i partenopei al Maradona.

La rosa è di nuovo infoltita, dopo una serie di defezioni di breve-medio periodo. "Sono tornato per combattere insieme", ha scritto ad esempio ieri Hakan Calhanoglu sui social network. Attorno alla sua presenza o meno dal 1’ girano i dubbi di formazione. Anche Acerbi è al rientro tra i convocati, ma non ha chance di poter giocare. In campo manca dal 23 novembre a Verona, ovvio ci sia prudenza massima. Come per il turco, che ha però alle spalle uno stop di durata più breve: non gioca dal derby del 6 gennaio. Se davvero Inzaghi lo lancerà nella mischia subito, è difficile pensare che la sostituzione possa arrivare dopo l’ora di gioco. In caso contrario, dentro Asllani dall’avvio e al play turco toccherà eventualmente la seconda parte della sfida. L’unico altro ballottaggio è Pavard-Bisseck in difesa: favorito il francese.

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