Inter, Marassi è stregata. E gli errori si pagano

Milano – Una partenza falsa. In un campo sul quale Simone Inzaghi, da allenatore dell'Inter, non ha mai vinto. Né contro la Sampdoria, né contro il Genoa, che approfittando di due errori individuali di Sommer e Bisseck strappa un punto contro i campioni d'Italia. Vero è, come dice Alessandro Bastoni nel post-partita, che "non bisogna fare drammi perché ci sono altre trentasette partite".

I nerazzurri hanno condotto il gioco, si ritrovano con due punti in meno per errori individuali importanti, uno di Sommer e l'altro di Bisseck, mentre sul lato opposto Gollini ha salvato più di un gol e Badelj ha respinto un pallone a porta sguarnita pochi metri dopo la linea. 

Da rivedere c'è soprattutto la condizione, nulla di strano al 17 agosto. È soprattutto questa a mancare, più del difensore di piede sinistro che probabilmente sarà un giovane di belle speranze (Palacios?) e non un elemento in grado di spostare gli equilibri. Qualcuno si è presentato con una forma già ad alti livelli, vedi Thuram che ha imperversato contro i difensori genoani, altri dovranno lavorare ancora per raggiungere il top e lanciare la squadra di Inzaghi verso l'obiettivo dichiarato: il bis scudetto.

Per i più attenti alla cabala si può dire che anche l'anno scorso, nello stesso stadio, l'Inter pareggiò e alla fine vinse il campionato ugualmente. L'occasione per far ricredere gli scettici arriverà a San Siro contro Lecce e Atalanta, alla seconda e alla terza. Forse con un difensore in più (in settimana Palacios potrebbe arrivare davvero) ma soprattutto con qualche allenamento nelle gambe che farà bene a chi ha ancora una condizione precaria.