Il dibattito. Infortuni in crescita, l’allarme di Volpi: "Pochi allenamenti, va aperto un tavolo»
Il medico sociale dell'Inter, Piero Volpi, parla dei crescenti infortuni nel calcio professionistico e propone soluzioni come equilibrare il minutaggio dei giocatori e ridurre i campionati domestici per prevenire lesioni.
Intervenuto ieri ai microfoni di “Radio Anch’io Lo Sport“, il medico sociale dell’Inter, professor Piero Volpi, ha parlato dei continui infortuni che stanno colpendo il calcio professionistico, nonché delle possibili soluzioni. "È un problema in crescita - ha affermato - Si fa fatica a contenere il numero di infortuni più e meno lunghi. Abbiamo giocatori che giocano tutto l’anno, anche due volte a settimana, ma il problema non è giocare tanto: è allenarsi poco. Non c’è tempo per allenare forza, alta velocità e resistenza, che andrebbero curate in sedute lontane dalla partita. Solo il 25% degli allenamenti stagionali sono veramente allenanti".
Per evitare il più possibile gli infortuni, lo staff medico dialoga con quello tecnico alla ricerca di soluzioni. "Una delle proposte di cui parliamo con Inzaghi, che in questo è molto intelligente, è riuscire a equilibrare il minutaggio per salvaguardare chi in un anno fa 4500 minuti con chi ne gioca un migliario. Un’altra è quella delle cinque sostituzioni, nata con il Covid e poi mantenuta.
Il tema dei calendari, però, si intreccia con le volontà di Fifa e Uefa. "Non possiamo lasciare 12-15 giorni alle nazionali per settembre, ottobre e novembre perché i giocatori cambiano completamente abitudini. Va aperto un tavolo per rivedere questo aspetto e sarebbe utile ci fosse anche un medico - ha detto ancora Volpi - In tal senso si può pensare anche di ridurre i campionati domestici di un paio di squadre, da 20 a 18. Ci sarebbe un mese in cui fare più allenamenti e dedicare il tempo alle nazionali".M.T.
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