Inter-Atalanta tra rivalità e affari. Da Bastoni a Gosens, gli incroci nerazzurri

Domenghini vinse con entrambi i club, flop Gagliardini con la Beneamata. Costi e infortunio hanno frenato il trasferimento di Scalvini a Milano

di MATTIA TODISCO -
29 agosto 2024
Inter-Atalanta tra rivalità e affari. Da Bastoni a Gosens, gli incroci nerazzurri

Robin Gosens nella finale di Champions del 2023, sua ultima gara con l’Inter

Angelo Domenghini, vecchia gloria azzurra e nerazzurra, ha un vanto: ha conquistato un trofeo sia con l’Atalanta che con l’Inter. Impresa non semplice, considerando che la Dea aveva un solo trofeo in bacheca fino alla scorsa primavera. Dai tre gol che segnarono la finale di Coppa Italia 1962/63 e dalla successiva epopea con la Grande Inter di Moratti e Herrera, sono passati diversi decenni. I due club lombardi hanno concluso affari, spesso atti a rafforzare le casse bergamasche e col tentativo, dal lato opposto, di prendere giocatori pronti al salto in avanti. Intuizioni felici: Ganz, finché non ha trovato gente troppo più forte ed è passato al Milan tra la rabbia dei tifosi; Bastoni, preso a peso d’oro che ancora non aveva mai fatto esperienza in A e oggi ancor più forte dei 31 milioni messi a bilancio. A volte meno determinanti, come con l’altalenante e poco collocabile Morfeo, trequartista costretto a giocare in un 4-4-2 di corsa e sacrificio con Cuper, fischiato dal pubblico di San Siro a cui il fantasista diede dei "frustrati" (non una gran mossa). Oppure Gagliardini, che conquistò la dirigenza milanese dopo una manciata di mesi giocati ad altissimo livello, una sorpresa per uno che l’anno prima aveva faticato in B a Vicenza. Chi allora parlò di "nuovo Gerrard" oggi fatica a rivendicare la paternità di quel paragone...

Tra Inter e Atalanta vigono tuttora ottimi rapporti. Interessi comuni, fuori dal mondo del calcio, tra Zhang e Percassi avevano avvicinato le proprietà prima dell’arrivo di Oaktree. Così era stato facile trovare un accordo per Gosens, uno dei giocatori che più hanno beneficiato della cura Gasperini, sfortunato nel trovare a Milano concorrenti come Perisic e Dimarco, ma comunque capace di arrivare a una finale di Champions League in cui solo l’ottimo Ederson ha evitato un gol del tedesco. Chi sarà il prossimo? Difficile dirlo, sicuramente non arriverà nelle poche ore che mancano per chiudere la sessione estiva del calciomercato 2024/25. Ad Ausilio e Marotta non sarebbe dispiaciuto per nulla portare Giorgio Scalvini alla corte di Inzaghi. Non è stato possibile per due ragioni: i costi proibitivi (a meno che dalla difesa non fosse uscito qualcuno in grado di portare soldi freschi) e il grave infortunio capitato all’atalantino alla vigilia degli Europei. A giugno 2025 scadrà il contratto di Acerbi, un anno dopo quello di De Vri. L’Inter cercherà quasi certamente un difensore su cui farà un grande investimento. Se Scalvini tornerà dallo stop forzato in piena efficienza, i radar potranno riaccendersi.

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