Inter, ci pensa Lautaro. La Roma paga l’unico errore. Ma Calha e Acerbi si fermano

Gara vibrante, a deciderla è il ’Toro’ a segno nella ripresa dopo il regalo di Zalewski. Inzaghi rimane a due punti dal Napoli, però i due big escono per problemi muscolari . .

di MATTIA TODISCO
21 ottobre 2024
La Roma paga l’unico errore. Ma Calha e Acerbi si fermano

Lautaro Martinez, 27 anni, dopo aver brillato con l’Argentina si è riscoperto subito decisivo anche in campionato

Vale comunque, anche senza brillare. Forse di più, per il morale, considerando che a strappare l’1-0 all’Olimpico contro la Roma è un’Inter operaia senza grandi velleità di paradiso, almeno nell’estetica. Per vincere basta il gol di Martinez, favorito da un doppio strafalcione di Zalewski e Celik, che l’argentino sfrutta riuscendo là dove i compagni non riescono prima e dopo, sbattendo addosso a Svilar.

I tre punti sono la lieta novella, la trasferta romana ha anche dei nei. Già nel rapido susseguirsi di episodi dell’avvio, in due minuti ne accadono tre in cui fortuna e sfortuna si alternano per i nerazzurri. La Dea bendata sorride quando Sommer si fa sfuggire il pallone su un cross innocuo e viene salvato dal palo. Pochi secondi dopo, Calhanoglu esce per una contrattura agli adduttori, lasciando spazio a Frattesi e passa pochissimo prima che Mkhitaryan colga una traversa dalla distanza. Tutto in un amen, tra 11’ e 12’. È il segnale di una possibile sfida dai contenuti gradevoli, ma almeno nel prosieguo del primo tempo sono promesse non mantenute nei fatti. I muscoli tradiscono anche Acerbi (altra contrattura e dentro De Vrij) mentre sul terreno di gioco calano drasticamente le occasioni. L’Inter, in particolare, dopo un avvio di transizioni fulminee e precise, cede metri e lascia l’iniziativa alla Roma senza trovare la stessa facilità di manovra. Sommer, amante del rischio col pallone tra i piedi, si riscatta coi guantoni su Pellegrini.

L’avvio di ripresa non sembra differente, ma la Roma regala. Con Zalewski, che perde un pallone sanguinoso e lancia Frattesi in campo aperto. Con Celik, che serve Martinez involontariamente e apparecchia il destro grazie al quale il capitano nerazzurro batte Svilar. Proprio il turco evita un immediato raddoppio chiudendo in extremis su Dimarco ed è un intervento che ridà speranza ai giallorossi. Inzaghi ha un solo slot rimasto per i cambi e lo usa a venti dalla fine osando parecchio: Bisseck, Dumfries e Correa per Bastoni, Darmian e Martinez. Esaurisce le sostituzioni anche Juric lanciando Baldanzi, Soulé, Le Fée e Hermoso. Le nuove disposizioni schiacciano un po’ gli ospiti addosso a Sommer, anche se quando trova spazio a destra Dumfries punge due volte e serve un provvidenziale Svilar per tenere immutate le distanze. L’olandese manda anche al tiro Barella nelle praterie che la Roma lascia, avanzando in massa nel finale, ma l’azzurro alza la mira più del dovuto e consegna qualche altro secondo di sofferenza ai propri tifosi. L’ultima parata di Sommer sul mancino di Soulé anticipa il triplice fischio.

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