Inter: Otto giorni decisivi tra Champions, Coppa Italia e Serie A
L'Inter affronta una settimana cruciale tra Champions, Coppa Italia e Serie A, con il sogno del Triplete e sfide decisive.

Un attacco di Marcus Thuram nella sfida d’andata sul campo del Bayern Monaco
Otto giorni di fuoco per capire fin dove può osare (o almeno sognare) l’Inter in questa frenetica Primavera, al di là delle chiacchiere da bar che la danno straforita per lo scudetto potendo fare affidamento su una “rosa“ lunga e di qualità. Si comincia stasera in un clima autunnale a San Siro col ritorno dei quarti di Champions col Bayern Monaco, poi la Pasqua bolognese per tenere a distanza il Napoli e come se non bastasse, fra una settimana, il quinto derby stagionale che vale l’accesso alla finale di Coppa Italia. L’Inter vuole tutto, i tifosi sognano un altro “Triplete“ tre lustri dopo l’impresa di Josè Mourinho, ma la realtà suggerisce di concentrarsi su una gara per volta per non disperdere energie fisiche e mentali ("Ma giocare ogni 3-4 giorni aiuta a tenere alta l’adrenalina", parola di Simone Inzaghi). Intanto sorride il cassiere dei nerazzurri, perché la sfida di stasera con la grande ma “incerottata“ squadra allenata da Vincent Kompany non è solo da ennesimo “sold out“ ma avrà il secondo incasso più alto di sempre della storia dell’Inter visto che si sfonderà il tetto dei 9 milioni di euro. Poi c’è il campo (ancora assente Dumfries), con gli avversari e quel tabù da abbattere (i bavaresi hanno sempre vinto nei quattro precedenti a San Siro). Ma a dispetto della cabala, l’Inter partirà col vantaggio del successo (1-2) ottenuto all’Allianz Arena nel match d’andata e questo non è un dettaglio per una squadra che nelle gare casalinghe di Champions è imbattuta da 14 partite e che avrà a disposizione due risultati su tre per passare in semifinale. "Dimentichiamo il risultato di Monaco ma non la prestazione", avverte Inzaghino, che vuole una partita d’assalto e non solo di resistenza. Coraggio, unito all’accortezza (ci sono 6 diffidati a rischio). E questo l’allenatore lo ha detto ai suoi: "Stiamo provando anche i rigori, ma c’è più orgoglio che tensione". Il tecnico allontana poi le polemiche innescate dai tedeschi su presunti eccessivi festeggiamenti dopo la vittoria in Germania ("Abbiamo esultato normalmente sapendo che era il primo round, e poi nostri tifosi erano molti") ed è pronto, con la panchina di stasera, a raggiungere Eugenio Bersellini al quinto posto tra gli allenatori più longevi dell’Inter (207 presenze). Con un orizzonte ancora a tinte nerazzurre. "Il rinnovo? Qui sono molto felice e nelle scelte questo sarà il parametro più importante. Ho un grandissimo rapporto con la società, a fine stagione ne parleremo con molta tranquillità". Destino forse diverso per Mkhitaryan che ieri a sorpresa ha annunciato: "Potrei ritirarmi a fine stagione (il contratto scade nel 2026), è stata la più faticosa della mia carriera. Ma stiamo giocando su tre fronti e non vogliamo mollare". Chiosa finale dedicata a Lautaro, capitano dal cuore d’oro: ha pagato il conto non saldato dal cliente in fuga ad un ristorante milanese gestito da disabili. Gesto bellissimo quanto un eurogol.
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