Inter senza limiti, numeri da regina. Dalla difesa all’attacco: tutto al top. Inzaghi, mille opzioni per volare

Per i nerazzurri in vetta una differenza reti da record (26, doppiata la Juve) e grande solidità nei match clou. Le assenze non pesano, la squadra sa sempre come adattarsi. Marotta: "Già forti, a gennaio nessun intervento".

di MATTIA TODISCO -
5 dicembre 2023
Dalla difesa all’attacco: tutto al top. Inzaghi, mille opzioni per volare

Dalla difesa all’attacco: tutto al top. Inzaghi, mille opzioni per volare

La settimana terribile è finita ancora con l’Inter in testa al campionato e al girone di Champions League, sebbene in compartecipazione con la Real Sociedad. Affrontate Juventus, Benfica e Napoli, i nerazzurri possono a ragione sentirsi a proprio agio nel ruolo di pretendente allo scudetto, quello che porterebbe in dote l’agognata seconda stella di cui già d’estate, senza nascondersi, si parlava ad Appiano Gentile.

"Dobbiamo essere bravi ad accettare il ruolo che abbiamo, sono confortato dal fatto che abbiamo un ottimo allenatore e una squadra fuori dal campo composta da professionisti di grande valore. Interventi a gennaio? No, la rosa è già forte", ha detto ieri Beppe Marotta a margine del Gran Galà Aic.

Che i vice-campioni d’Europa siano i più accreditati per la vetta finale non lo dice soltanto la classifica. I due punti sulla Juve sono una distanza minima, ben più ampia è quella rispetto al secondo miglior attacco del torneo. Gli uomini di Inzaghi hanno segnato 33 gol, la Roma insegue a -6. La coppia Lautaro-Thuram ha aggiornato le proprie statistiche anche al Maradona, con un assist per l’argentino e una rete del francese. Dietro di loro emergono sempre interpreti capaci di garantire realizzazioni, a Napoli è stato il turno di Calhanoglu e di Barella, che non aveva ancora segnato nel 202324.

Se dall’attacco si passa alla difesa si trovano altri numeri che fotografano uno stato di grazia. Solo sette gol concessi, contro i nove della Juventus, a seguire tutte le altre in fila già in doppia cifra. Il cambio tra Onana e Sommer è andato oltre ogni rosea previsione, lo svizzero ha commesso un errore importante con il Sassuolo e coincidenza vuole che sia stata l’unica partita persa quest’anno. Per il resto, undici clean sheets, parate straordinarie come le due di domenica sera su Elmas e Kvaratskhelia.

Persino quando la squadra si trova in emergenza, come sta accadendo per il reparto difensivo, la duttilità di tante pedine a disposizione di Inzaghi fa la differenza. Fuori Pavard e Bastoni (ma quest’ultimo dovrebbe tornare contro l’Udinese) a Napoli si è infortunato De Vrij dopo 18’. Non volendo rischiare l’acerbo Bisseck, il tecnico ha schierato Carlos Augusto da "braccetto", ruolo che non ricopriva dalla passata stagione a Monza. Il brasiliano ha risposto con una prova limpida, senza sbavature e con lo zampino nell’azione del gol di Barella. Un reparto che cambia quindi volto, ma che riesce lo stesso a garantire grandissima solidità e allo stesso modo a contribuire a centrare il bersaglio, visto che anche mercoledì scorso Acerbi ha firmato un assist, che Bastoni ha capacità d’impostazione da top in Europa e che anche Darmian è avvezzo all’avanzare avendo giocato per anni da laterale.

Parlando del giocatore verdeoro, che grazie all’Inter ha conquistato la nazionale, si può prendere spunto per analizzare l’impatto dei nuovi. Da chi gioca sempre (Sommer e Thuram) a chi è diventato titolare ed è attualmente fermo per infortunio (Pavard) fino a chi sta aspettando una maggiore continuità (lo stesso Carlos Augusto e Frattesi) l’apporto del mercato è stato determinante per mettersi alle spalle alcuni pesanti addii.

Nessuno sta rimpiangendo Lukaku o Dzeko davanti, verso Skriniar od Onana non c’è l’ombra di un pensiero. Al contrario, a parte il bosniaco, in due stanno faticando tantissimo nelle nuove realtà e il belga ha numeri tutto sommato "normali".

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