Inzaghi-Max, sfida allo specchio. Inter e Juve, 3-5-2 e super difese. La lotta scudetto è nei dettagli

Medesimo modulo e pochi gol subiti: ma i nerazzurri hanno segnato quindici volte in più degli inseguitori. La resa dei conti il 4 febbraio: a Simone serve un super turnover in vista degli impegni extra campionato.

di MATTIA TODISCO -
9 gennaio 2024
Inter e Juve, 3-5-2 e super difese. La lotta scudetto è nei  dettagli

Inter e Juve, 3-5-2 e super difese. La lotta scudetto è nei dettagli

L’obiettivo è lo stesso: la vittoria. Un traguardo a cui si può arrivare attraverso vari percorsi, il possesso palla qualitativo o il più speculativo “difesa e contropiede“. Questione di filosofie differenti e di pedina a disposizione che talvolta impongono, per amor del risultato, scelte che poco possono regalare allo spettacolo. Massimiliano Allegri passa per essere un pragmatico, un realista più realista del re. La celebre conferenza stampa del “corto muso“ ha fatto sì che un termine ippico diventasse di uso comune anche nel calcio, spesso accostato proprio alla Juventus e alla sua capacità di vincere di misura. Ai bianconeri, che hanno segnato quindici gol in meno (29) e ne hanno subiti tre in più (12) della capolista Inter, è successo dieci volte su quattordici di vincere con una rete di scarto. Ai nerazzurri tre su quindici. Evidente lo scarto, ma alla fine il bottino è pieno da ambo le parti. Mai Inzaghi aveva contato 48 punti al giro di boa, mentre Allegri nel 2018/19 chiuse addirittura a 53 e vinse il tricolore.

In comune c’è il modulo prediletto. Per Inzaghi un’eredità. Quando due anni e mezzo fa raccolse il timone lasciato da Conte, la dirigenza interista scelse lui e non altri proprio perché aveva dimestichezza con il 3-5-2 e avrebbe quindi potuto lavorare sulla stessa base, senza stravolgimenti per allestire un mercato povero di budget. Per contro, Allegri ha spesso optato per la difesa a quattro, almeno fino a quando non ha capito che la squadra si adattava perfettamente allo schieramento che più di tutti, negli ultimi anni, ha trovato consensi tra i tecnici del nostro campionato.

Il 4 febbraio è previsto lo scontro diretto. Al confronto mancano tre giornate di campionato, Monza-Inter e Fiorentina-Inter per la capolista (che salterà la sfida contro l’Atalanta per via della Supercoppa) mentre i bianconeri avranno Sassuolo ed Empoli in casa con in mezzo il viaggio a Lecce. Complice anche la gara in meno a disposizione di Inzaghi, c’è spazio per un ribaltamento delle posizioni, virtuale o reale. Il fattore campo sarà a favore dei nerazzurri, che a stadi invertiti hanno strappato l’1-1. Il tecnico interista dovrà attingere alle sue capacità di gestione del turnover. È fuori dalla Coppa Italia, che la Juve invece disputerà giovedì nei quarti contro il Frosinone, in compenso ha una o due gare da disputare in Supercoppa e dal 20 febbraio gli ottavi di Champions League contro l’Atletico Madrid. L’assenza delle Coppe nel calendario juventino è stato al centro, tra gli altri fattori, del botta e risposta Marotta-Allegri su chi avesse i favori del pronostico nel derby d’Italia a distanza. Un problema che, salvo clamorosi tonfi, la Juventus non dovrà porsi il prossimo anno visto il divario sulle inseguitrici.

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